CONGIUNTURE FAVOREVOLI
E' stato il leitmotiv di tutta questa settimana, il tabù da sfatare prima di potersi considerare davvero una grande: la vittoria in trasferta. Fino ad oggi infatti la Fiorentina di Montella è stata a dir poco sfortunata nelle tre apparizioni che i viola hanno fatto lontano dal Franchi: la prima, a Napoli, è terminata con un ko davvero sorprendente se commisurato alla mole del gioco prodotta, ad un primo tempo in cui gli uomini di Montella avevano schiacciato i partenopei nella loro metà campo e alle prime pesanti assenze stagionali (in quel match mancavano Aquilani, Nastasic partito da poco ed una punta di riserva ad El Hamdaoui). Il secondo turno esterno, quello del Tardini a Parma, è forse quello che brucia ancora di più, alla luce dei due punti persi allo scadere del match e di una super partita di Viviano, che nulla aveva potuto però sul secondo tiro dal dischetto di Valdes. Si arriva poi all'ultima trasferta dei viola, quella storicamente proibitiva di San Siro che si collocava immediatamente dopo lo scintillante 0-0 casalingo contro la Juve; un rigore dubbio, un espulsione affrettata e qualche errore di troppo furono fatali ai gigliati, che anche in quel caso dovettero tornare in Toscana con 0 punti. L'occasione di domenica a Verona, però, adesso si fa veramente troppo ghiotta: l'avversario, infatti, non è dei più ostici e la volontà di conquistare i primi tre punti in trasferta è davvero a mille in tutta la squadra; senza contare che contro il Chievo rientreranno Pizarro e Rodriguez, assenti col Bologna, e persiste il sentore che possa essere del match (anche se forse solo in panchina) anche Alberto Aquilani. Le congiunture sembrano favorevoli. Ma gli scongiuri, ovviamente, sono d'obbligo.