CORSA CHAMPIONS, ATTENZIONE AL PERICOLO ROSSO (NERO)
Il Milan non ci sta. Da Berlusconi, a Galliani, al meno conosciuto dei giocatori rossoneri, il rischio di classificarsi al quarto posto in campionato, e quindi di non poter accedere direttamente alla fase a gironi della Champions League, è vissuto come un vero e proprio dramma. Motivi di prestigio? Può darsi, visto che da diversi mesi il terzo posto in classifica viene indicato dal club di via Turati come l'obiettivo minimo della stagione che sta per concludersi. A tal proposito va però ricordato come, in ogni caso, una grossa fetta d'immagine il club rossonero se la sia già giocata. Al raggiungimento della terza piazza pareva infatti legato il futuro di Carlo Ancelotti, e di questo ne sono testimoni le innumerevoli dichiarazioni rilasciate dallo stesso Galliani; e invece, comunque vada la gara in programma domenica al "Franchi", il divorzio tra il tecnico emiliano ed il Milan pare sancito già da tempo. Motivi di orgoglio? Probabile, visto che, se le cose domenica andranno come tutti i tifosi viola si augurano, il club più titolato del mondo si vedrebbe per il secondo anno consecutivo superato da una società che solo da cinque anni è tornata nel calcio che conta. Motivi tecnici? Qui si entra nel difficile. La nuova Champions League di Le Roi Platini prevede, per chi parteciperà ai nuovi play off un vero e proprio gioco al massacro. Senza stare a descrivere il complesso meccanismo dal quale uscirà l'avversario della quarta classificata della Serie A, ricordiamo solo che molto cambierà se quest'ultima sarà la Fiorentina o il Milan. Basta fare dei nomi: se la classifica dovesse rimanere invariata rispetto ad oggi, i viola potrebbero affrontare una tra Arsenal, Lione, Sporting Lisbona, Shakhtar Donetsk e Panathinaikos, mentre l'unica squadra insidiosa che potrebbe incrociare i rossoneri potrebbe essere la Dinamo Mosca. A primo acchito si potrebbe quindi affermare che il Milan cadrà comunque in piedi. In realtà non è così. La Fiorentina vorrà sicuramente migliorare le prestazioni ottenute l'anno scorso nella massima competizione europea: il che non si verificherebbe se non dovesse nemmeno raggiungere la fase a gironi dell'edizione 2009/2010. Ma un play off contro, ad esempio, l'Arsenal, avrebbe già di per se' un fascino tutto particolare. E un'eventuale eliminazione ad opera dei Gunners sarebbe mandata giù dai tifosi viola sicuramente meglio dello squallido pareggio con la Steaua. Per non parlare del Lione, con il quale si prospetterebbe una vera e propria rivincita. I rossoneri, lo ripetiamo, si confronterebbero con compagini di rango e tasso tecnico sicuramente minore, ma quale impatto avrebbe un'eventuale eliminazione su un ambiente che punta a rinverdire i fasti europei degli ultimi decenni? E comunque attenzione a classificare come abbordabili determinate squadre, Abbiamo infatti voluto analizzare per ultime due eventuali avversarie non titolatissime ma, a nostro avviso, estremamente temibili: lo Shakhtar, fresco vincitore della UEFA, e la Dinamo Mosca. Sarà un caso che le ultime due edizioni della Coppa UEFA siano state conquistate da compagini dell'ex Unione Sovietica? Sarà solo merito del grande Hiddink la grande performance della nazionale russa agli Europei di un anno fa? Assolutamente no. In questi paesi il campionato inizia a marzo e termina a novembre, dopo una brevissima pausa estiva,ed affrontare certe formazioni in estate è come affrontare i grandi club europei a marzo o ad aprile. E questo vale sia per la Fiorentina che per il Milan. Si spiegano così, almeno in parte, i timori dei rossoneri e le giuste speranze dei viola e si capisce quanto ci sarà in ballo domenica prossima alle 15 al "Franchi".