CORVINO, FIERO DEL LAVORO MA ANCHE DELUSO. DA GIUGNO...
Fonte: a cura di Dimitri Conti e Luciana Magistrato
Dalla sala stampa "Manuela Righini" del Franchi, il direttore generale della Fiorentina Pantaleo Corvino è intervenuto in conferenza stampa per commentare la fine del calciomercato invernale e presentare i due nuovi acquisti Bryan Dabo e Diego Falcinelli. Queste le sue parole: "Un saluto a voi e ai tifosi. Siamo alla fine del mercato di gennaio, che sapete bene a volte quanto sia complicato, avaro nel provare a trovare risorse per arricchire l'organico o una squadra titolare. Pensiamo con Falcinelli e Dabo di aver fatto il nostro meglio per questo, speriamo che possano essere capaci, perché non è facile arrivare a gennaio e riuscirci, di ribaltare certe situazioni. Me lo auguro perché siamo convinti di aver preso due ragazzi di capacità importanti e sono qui per presentarveli".
Sulla campagna acquisti e l'attivo di bilancio: "Dobbiamo riallacciarci ad una situazione più generale. Non posso essere così stretto nel darti una risposta. Devo tenere conto di certi aspetti, come quello di non aver pensato solo che la squadra si sarebbe impoverita. Tutto ciò che abbiamo fatto non è figlio solo della campagna acquisti di gennaio. Si torna al primo giorno in cui sono arrivato. Alla luce di quello che dissi, una cosa me l'ha insegnata Firenze. Posso vantarmi di essere il più longevo direttore nella storia della Fiorentina: qualcosa l'ho imparato. Mi è sempre stata chiesta chiarezza, di fare ciò che si deve fare ma di dirlo chiaro. C'erano 38 milioni di euro di rosso da ripianare, che ho trovato. C'era un monte ingaggi di 72 milioni per un'azienda che ne fattura 85. Dovevamo fare così per ripartire e ricomprare. ADV ha fatto pazzie per andare oltre la realtà, come ha detto, poi adesso ha preso atto di dover rimettere tutto a posto per ripartire e rifondare una società sana. Ci siamo sforzati per fare questo: ci sono cose che possono riuscire bene e altre no, ma se devo fare una mia considerazione personale sono fiero ed orgoglioso di quanto fatto. Oggi abbiamo un attivo che da domani ci permette di poter comprare senza dover prima vendere. Siamo tornati a fare una finale per il titolo italiano giovanile dallo scorso anno. Abbiamo fatto investimenti come Vlahovic, Graciar, che sono tornati dove sono, ma anche Milenkovic, lo stesso Kukovec, Castrovilli... saranno i nostri investimenti del futuro, e li abbiamo tolti dalla prima squadra. Dopo questo lavoro ti senti fiero e orgoglioso ma pure deluso per certi aspetti. Non per gli altri, ma perché non sono stato bravo. La squadra lo scorso anno per poco non è arrivata in Europa... anche quest'anno fino a poco fa eravamo con il Milan. Ci sentiamo divisi, come cani e gatti. Ma forse è colpa mia. Al gol nostro con il Milan eravamo al sesto posto. Stiamo gettando le basi per il futuro e nonostante ciò mi sento attaccato per avere preso Olivera, Sanchez e Cristoforo... Certo, ce ne saranno anche di più bravi ma si deve fare quello che si può. Certi obiettivi sono primari. Lo scambio Baba-Falcinelli non ci impoverisce: tecnicamente ho trovato Babacar in una situazione federale pesante a livello economico e non ho mai trovato un allenatore che mi dicesse che lui era titolare, in modo da giustificare il suo ingaggio. Per Dabo abbiamo speso 3 milioni. Quelli che abbiamo ceduto non erano funzionali: Hagi non è mai stato preso in considerazione dagli allenatori. A volte hanno anche fretta".
Sul mercato e sul clima per lavorare: "Chi mi ha giudicato, dicendo che lavoro come se fossi a Lecce, è una persona di cui ho un'idea di uno che se non è il numero uno, è tra questi nella storia del giornalismo italiano (Sconcerti, ndr). Lui è stato anche dirigente e sa che si deve lavorare per obiettivi. Se non li raggiungi è il fallimento. Oggi la famiglia Della Valle ha certificato che le cose vanno fatte in autofinanziamento. Io devo attenermi a questo e se per farlo compro giocatori non da Fiorentina passata, è così. Per me Lecce è stata una tappa straordinaria, e lì non ho fatto danni. Spero, con Carlos, che questi giocatori possano infiammare e far innamorare i nostri tifosi, in quanto nuovi e sconosciuti. Per la stima che ho di Sconcerti dico che essendo tifoso della Fiorentina penso che volesse dirmi di comprare giocatori da Fiorentina. Io oggi non mi posso permettere di farlo e andare contro i club che ci sono. Ci auguriamo, dopo aver messo a posto la situazione, di poter tornare a prendere giocatori da Fiorentina. Sul clima per lavorare dico di non provocarmi: domenica sono venuto in sala stampa a chiedere scusa, a nome della società e mio. Me ne stavo andando. Due domande mi sono state fatte: mi è stato chiesto come facessimo a lavorare in queste condizioni, non l'ho detto io. Mi dispiace lavorare in questo clima difficile per noi, ma non per la tifoseria, o voi o Firenze. Sono deluso io stesso. Siamo a due punti dall'Europa e ci sentiamo comunque di non soddisfare nessuno, nonostante dovessimo ripartire. Se non riesco a comunicare questo la colpa è mia. Io devo difendere la mia dignità".
Sul Bologna: "Ci sono stato un anno e mezzo. E non posso non dire che ho un bel ricordo. Sono stato chiamato per risalire in A e ci siamo andati. Il primo anno c'era da salvarsi, perché anche lì senza Saputo si rischiava il fallimento. Alla nona giornata avevamo la squadra al nono posto e da persona per bene ho detto di interrompere il rapporto. Ci siamo capiti e ho interrotto il rapporto. Con Diawara preso a 600mila è stata fatta la più grande plusvalenza nella loro storia. Da quando sono tornato si è vinto tre volte su tre. Spero di non portare sfortuna dicendo che vorremmo vincere. Ai ragazzi ho detto che ci hanno emozionati, perché li abbiamo presi ed assemblati dal nulla. Stanno dimostrando di non essere quella Fiorentina che si pensava. Pur perdendo a volte, i nostri hanno messo sempre l'anima".
Sui modelli economici di Samp e Atalanta legati al budget: "Per me è una delle più grandi storture possibili: quella che la Fiorentina deve prendere d'esempio Atalanta, Lazio, Udinese... Posso sentirlo da uno delle loro squadre ma non da uno dei nostri. Dal mio segretario ho fatto calcolare i punti che ha fatto la Fiorentina da quando i DV sono arrivati in A. Ci sono decine di punt di distacco, ma verso alcune anche cinquanta o cento. Perché non abbiamo vinto una Coppa Italia, pur arrivando in finale, dobbiamo prendere d'esempio chi l'ha vinta? Il settore giovanile oggi è tra i migliori e abbiamo anche battuto l'Atalanta. Con Babacar abbiamo preso 10 milioni, da Bernardeschi 40 milioni... e senza contare quelli presi da Matos e gli altri ancora prima. La Fiorentina ha detto che fino ad oggi sono state fatte cose fuori da quello che si fa normalmente, con tanto di disavanzo. Ora possiamo lottare per arrivare a volte in Europa, o per non arrivarci in altre. Io non calpesto la storia della Fiorentina per queste squadre qui. Non abbiamo niente da invidiare a queste società, forse solo le strutture. Per la prima squadra abbiamo speso dai 55 ai 60 milioni, il resto per il settore giovanile, strutture comprese. Oggi devo sentirmi come uno che ha sbagliato tutto ma la colpa è mia, non vostra".