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CORVINO, Il diesse è rientrato in città

di Matteo Magrini

Pantaleo Corvino è tornato. Pile cariche, determinazione a mille e consapevolezza di doversi muovere con grande pazienza. Muoversi d'istinto, adesso, potrebbe rivelarsi errore imperdonabile viste le mille incognite che ancora regnano sovrane. Prima di poter puntare deciso le sue prede il Corvo deve infatti capire cos ne sarà dei big. Se sulla questione Frey sembra ormai essersi posato un velo (abbastanza pietoso) e se Gilardino resta incedibile (o quasi) ancora nebulosa pare la situazione di Vargas.

Da lui, sostanzialmente, dipende il mercato della Fiorentina. Se resta, largo ai gregari e alle "seconde scelte", se parte, caccia ai nomi grossi. Semplice, chiaro e conciso, il concetto, ma puramente teorico. Ecco perchè Corvino inizia a mostrare qualche segno d'insofferenza. Vuole capire come muoversi, e vuole farlo in fretta. La sensazione comunque, abbastanza diffusa, è che alla fine Vargas partirà. Real Madrid, Inter e Juventus, con i bianconeri in vertiginosa rimonta. E' questo il novero delle pretendenti alla Loco-Motiva.

La Fiorentina vuole 25 milioni di euro. Sull'unghia, sonanti. Non uno spicciolo in meno, a meno che nell'affare non rientrino contropartite di valore assoluto. Un esempio? Momo Sissoko dalla Juventus, Royston Drenthe dal Real, Cordoba (e tanti soldi) dall'Inter. La trattativa si apre su queste basi, altrmenti il peruviano può restarsene anche all'ombra della Torre di Maratona. Se così fosse, Corvino avrebbe poco o nulla da spendere e punterebbe a giocatori di secondo piano in stile Ferreira Pinto, Guberti, Bresciano o Brighi.

Con la cessione di Vargas invece, l'abbiamo detto, gli obiettivi sarebbero ben diversi. Fernando (ossessione fiorentina da un anno), Dembele, Momo Sissoko (piace da morire), Insua. Tutte primissime scelte, e propri per questo Corvino vuole potersi muovere in fretta. I prossimi giorni saranno dedicati alle comproprietà poi, da venerdì in avanti, ogni giorno saà buono per capire cosa sarà del mercato viola. Una cosa è chiara. Tutto dipende da Juan Manuel Vargas