CORVINO, SUAREZ COSTA TROPPO. ELIA MI PIACE MOLTO
Inizia così Pantaleo Corvino, ds della Fiorentina, intervistato in esclusiva da Radio Blu. "Sono così carico che se riuscissi a trasferirla a tutti, sarei carico e soddisfatto".
Su Mihajlovic. "La mia paura è che ci si sia abituati ad essere protagonisti, che ci sia qualcuno che possa pensare che sia il punto di partenza o vivere sugli allori. Come società vogliamo dare molto, pensiamo che il ciclo non sia finito e per questo abbiamo pensato che la motivazione debba accomunare tutti quanti. Partire con qualcosa di nuovo può essere un forte stimolo. Cosa gli ho raccontato di Firenze? Ho avuto poco la possibilità di visitarla, mi mancano ancora tante bellezze perché c'è stato tanto da lavorare. Con Sinisa magari le visiteremo insieme... C'è Firenze ed i fiorentini. Le persone stimolano, caricano, anche attraverso la critica. Non ci si accontenta mai, è la caratteristica principale".
Sulle critiche. "Le accetto, non accetto la cattiveria ed il non accontentarsi a prescindere. Chi critica avendone motivi ti aiuta a crescere".
Sui Mondiali. "Ho visto qualche spunto interessante. Ci sono delle nazioni, quelle piccole, dove ho visto allenatori capaci di ridurre il gap con organizzazione e bel gioco. Questo va a vantaggio di quelle nazioni che sono state capaci di avere tecnici bravi ad alzarne il livello, come Nuova Zelanda, Corea, Messico e Cile. Se la sono giocata con tutte, non sono più partite battute come in passato. Poi ho visto certe nazioni che hanno investito sui giovani in passato raccogliendo i frutti come la Francia, come la Spagna negli anni 2000 e come oggi la Germania".
Sull'Italia. "In passato non pareggiavi con la Nuova Zelanda, ora se non arrivi al meglio lo fai perché sono squadre organizzate. Noi siamo rimasti l'Italia del passato a livello calcistico, basti vedere gli stadi, la politica federativa che non c'è, che non dà impulsi ai settori giovanili, le strutture. Mancano allenatori che nessuno a livello federativo si impegna a costruire per crescere giovani".
Sulle giovanili. "Siamo una società titolata, abbiamo un settore con un'organizzazione e come materiale umano tra le migliori in Italia ma siamo costretti ad allenarci in giro per la città. Gli stranieri? Noi siamo una società che al 70% ha giocatori nelle giovanili della provincia di Firenze, solo il 7-8% viene da fuori Italia. Poi, la qualità si può prendere in qualsiasi parte del Mondo. In Spagna sono comunitari tutti gli africani, in Francia si pesca sempre tra giocatori di colore ed algerini".
Sui talenti del settore giovanile. "Ogni giovane ha bisogno del suo percorso tecnico, fisico e comportamentale. Siamo un settore giovane, partito da pochi anni. Le nostre migliori potenzialità sono sulle fasce piccole. Ci siamo impegnati tanto per bruciare le tappe, vincere il titolo Allievi dopo pochi anni non è certo facile. Avere dei '92 come Carraro, Agyei, un '93 come Babacar già in prima squadra è motivo d'orgoglio. Il prossimo anno avremo una Primavera ancora più giovane, l'obiettivo è quello di portare ragazzi in prima squadra. Babacar? E' un'alternativa per la prima squadra".
Ancora sul Mondiale. "Mi piacciono organizzazione e gioventù della Germania, la conferma della Spagna, ma sarei soddisfatto di vedere una finale come Argentina-Brasile, con Bolatti in campo magari. Montolivo e Gilardino? E' stato un Mondiale storto di tutta l'Italia, hanno sofferto anche loro quello che ha sofferto la nazionale intera".
Sugli obiettivi dal Sudafrica. "Luis Suarez? Prima del Mondiale l'Ajax lo valutava già 35 milioni... Non c'era bisogno del Mondiale per conoscerlo, per gli addetti ai lavori. Avevo messo tra le possibili sorprese del Mondiale, Elia dell'Amburgo, è un giovane che mi piace molto. Prima era un giocatore di nicchia, ora l'hanno scoperto tutti. Medel? E' un buon giocatore, un centrocampista che sa fare tutte e due le fasi. Non ci può interessare però".
Rosa confermata più D'Agostino? "Non è una rosa definitiva. Lo scorso anno abbiamo fatto cose belle, escluse le ultime cinque settimane. Ad oggi è una squadra migliorata. Manca ancora qualcosa, che può essere fatta. Non è una squadra completa, definitiva, c'è qualcosa in uscita. Dopo aver risolto queste situazioni, se lo faremo, qualcos'altro in entrata lo faremo. Le uscite? Chi abbiamo visto scontento lo scorso anno, chi si è lamentato per certi aspetti, chi non era contento, abbiamo detto che era giusto andasse a migliorare da qualche altra parte. Ad altri abbiamo detto che fosse giusto per loro andare sul mercato".
Su Frey. "Devo prendere atto a volte della volontà dei calciatori. Nel caso specifico, manifestata tramite un'intervista dal Canada, era chiara per uno come me che deve fare il mercato. Ho capito che forse era il caso, mentre lui mandava quei messaggi, di valutare eventuali opportunità".
Richieste per i big viola? "Nessuna richiesta. Il mercato ancora non parte, lo avevo già messo in previsione. Il mercato sino alla metà di luglio, sino alla fine dei Mondiali, non decollerà".
Sui monte ingaggi. "Il Genoa ci è già sopra, il Napoli si sta avvicinando a noi".
Sull'Italia di Prandelli. "Prima di tutto voglio fargli un in bocca al lupo, anche e soprattutto perché sino a ieri è stato il nostro allenatore".
Su Candreva. "E' un giocatore che ha delle caratteristiche da centrocampista offensivo interessanti, ma da qui a dire che ci interessa ci corre".
Sul 'Corvino Show'. "Non è 'show', qualcuno ci specula. E' un incontro con Pantaleo Corvino. Ci viene rimproverato, e non lo meritiamo, di non essere vicini alla gente. Sarà un incontro per colloquiare coi tifosi e rispondere ai quesiti da porgere alla società ed al ds, sono inviati anche i giornalisti. I giocatori nei viola club? Non l'abbiamo fatto perché ultimamente abbiamo giocato tre partite alla settimana, per un giocatore sono tante. A volte lo abbiamo fatto, ma non in maniera assidua; ora con una partita a settimana è più facile poterlo fare, è un nostro intendimento ed una cosa che vorremmo fare".
L'umore dei Della Valle? "Vedere delle scritte 'vattene' lo ha amareggiato, ma come avrebbe fatto con chiunque. L'unanimità dei consensi non ce l'ha nessuno e nessuno la vuole, neanche Della Valle; sarebbe da presuntuosi ed arroganti. Queste cose però amareggiano quando si verificano, per quello che è stato dato e fatto. Si può dare di più? Non lo so, certo è che partire dietro quattro grandi non è semplice. Poi ci sono Lazio, Genoa, Sampdoria, Palermo, Napoli ed anche la Fiorentina. Dobbiamo pensare a questo, con umiltà: sappiamo ciò che siamo e dobbiamo essere motivati a superare ogni ostacolo, cercando di raggiungere certi obiettivi, sapendo però con chi andiamo a combattere e confrontarci".
Sui rinnovi di Jovetic, Montolivo e... Corvino. "Per la Fiorentina, Jovetic e Montolivo sono due giocatori importanti. Facciamo sempre di tutto per tenerli. Il mio rinnovo? Se sarò ritenuto importante come quei calciatori, la società farà di tutto per tenermi".