.

CREA ELEVATA DIPENDENZA

di Pietro Lazzerini

Nikola Kalinic è pronto a riprendersi il centro dell'attacco viola dopo i recenti problemi al ginocchio dovuti al trattamento 'speciale' di Bonucci nella gara contro la Juve. Il croato ha saltato le ultime due partite, e la sua assenza si è sentita come non mai. A Pescara la vittoria è arrivata solo grazie a un fortunoso cross di Tello finito alle spalle di Bizzarri. A Roma invece, il pesante poker subito contro Spalletti è figlio anche della mancata presenza del numero 9, che da solo tiene in costante apprensione le difese avversarie. Babacar è stato quanto meno evanescente, condizione che ha permesso ai giallorossi di giocare con maggiore tranquillità, almeno dal 30' del primo tempo in poi. Anche in passato la sua assenza aveva portato a risultati negativi, per esempio nel 3-2 in casa subito contro il PAOK Salonicco in Europa League. Ma anche quando non è partito da titolare, tipo a Udine e contro il Crotone, la sua iniziale assenza ha portato a striminziti quanto inutili pareggi. 

Paulo Sousa conosce tutto di lui e anche il suo gioco è ormai diventato Kalinic-dipendente. Chiunque lo sostituisca non può replicare quel suo modo fastidioso di impegnare i difensori, e neanche la sua tecnica nel difendere palla per poi scaricare verso i centrocampisti per poi tagliare lo spazio verso l'area di rigore. E allora menomale che il problemino che qualcuno aveva associato, sbagliando, ai cinesi, è finalmente rientrato. Con o senza Kalinic la Fiorentina cambia volto. In questo momento è il più titolare dei titolari, e contro l'Udinese dovrà essere bravo ad aiutare la squadra a conquistare i tre punti per guardare al Borussia Monchengladbach con maggiore ottimismo.