C.S. A BAGNO A RIPOLI, CASINI: "VIA AI LAVORI NEL SETTEMBRE 2020... O PRIMA". COMMISSO: "SPESA DA 70 MILIONI"
Fonte: dagli inviati Luciana Magistrato e Niccolò Santi
Il Comune di Bagno a Ripoli e la Fiorentina hanno organizzato quest'oggi una conferenza stampa di presentazione del nuovo Centro Sportivo presso la Sala consiliare "Falcone e Borsellino" del Comune di Bagno a Ripoli. In occasione di questo incontro prenderanno parola Rocco Commisso, presidente dei viola, Francesco Casini, sindaco del comune ospitante, Vincenzo Ceccarelli, Assessore regionale all'Urbanistica e Marco Casamonti dello Studio Archea & Associati. All'inizio, prima del dibattito, è stato proiettato un video introduttivo, con immagini della nuova struttura che dovrebbe contare al suo interno almeno dieci distinti campi d'allenamento.
Di seguito le dichiarazioni dei protagonisti. Introduce il sindaco.
Casini: "Il futuro di Bagno a Ripoli si tinge di viola, è una grande soddisfazione avere la casa della Fiorentina qui. Ci abbiamo creduto e abbiamo lavorato sodo su questo sogno di inizio estate. Subito dopo i fochi di San Giovanni, quando Bagno a Ripoli sembrava uscita di scena come opzione per il centro sportivo, venimmo a sapere dai giornali che Commisso, Barone e famiglia erano all'hotel Lucchesi. Così a metà mattina faccio un blitz improvvisato, per salutarli da sindaco. Qualcuno mi ha detto di lasciar fare, che avevo la faccia di bronzo. Gli unici a seguirmi sono stati i ragazzi del mio staff, e voglio ringraziarli. Questa fiducia ha funzionato, ringrazio anche l'hotel Lucchesi: mi hanno riconosciuto e non mi hanno buttato fuori! Gentili anche il presidente e Barone, pur non conoscendomi ed essendo super-impegnati, mi hanno accolto con grande disponibilità. Incontro breve, ma cordiale: in quei quindici minuti ho avuto modo di presentare il nostro territorio, e non un solo terreno, le sue opportunità e le bellezze, ma anche l'orgoglio di una comunità che sarebbe ben felice di ospitare la Fiorentina. Loro sono persone concrete, amano vedere le cose coi loro occhi ed hanno accettato il nostro invito. Fin da subito lo hanno apprezzato, mi sento di dire che ne sono innamorati. Commisso mi disse, testuale: "Francè, qui è bello assai!". E qui inizia la storia. In soli 4 mesi, con concretezza, entusiasmo e rapidità che poche altre volte ho visto, è nato questo progetto. Il fast, fast, fast, motto del presidente, l'abbiamo preso alla lettera anche noi, smuovendo la macchina comunale e il percorso amministrativo. Nel giro di un mese e mezzo si sono fatti i vari passaggi necessari, condivisi con ACF, fino ad oggi. La localizzazione è ben studiata, è l'arrivo del capolinea della tramvia e c'è il casello autostradale a pochi chilometri. Il prossimo appuntamento importante è l'adozione della variante del consiglio di Bagno a Ripoli. Per farla breve, sui tempi: con il presidente siamo d'accordo sulla data del settembre 2020 per l'avvio concreto dei lavori. Scherzando gli ho detto che un comune così non lo trova neanche nel New Jersey, e proveremo a guadagnare anche un paio di mesi... Pagina nuova per la Fiorentina e per il territorio, ci sarà il nome di Bagno a Ripoli in Italia ed in Europa, oltre ad aver recuperato un'area di pregio. E quella villa, che negli anni era diventata un covo di illegalità con occupazioni abusive. Abbiamo richiesto parametri sensibili all'ambiente per la nuova casa viola. Sarà un vero parco sportivo, un progetto in linea con la bellezza del nostro territorio. Poi sarà Casamonti a spiegare il progetto, ma anticipo che per me è veramente bello. La nuova proprietà si sta contraddistinguendo, e da sindaco non posso che essere profondamente felice ed orgoglioso, anche se le lacrime le lascio per il taglio del nastro... Immaginando però il futuro nei prossimi anni, lo vedo come un grande intervento urbanistico. E da tifoso della Fiorentina lo è ancora di più. Speriamo di portare un trofeo a Bagno a Ripoli, forza viola!".
Quindi parla Vincenzo Ceccarelli, assessore dell'urbanistica in Regione.
Ceccarelli: "Ho avuto il piacere di accettare l'invito. La Regione Toscana ha dovuto dare l'ok, per le finalità e l'utilizzo che ovviamente tutti quanti conosciamo. Come detto è un'area di pregio, che ha valori rilevanti paesaggistici e ambientali, sottoposti ad alcune tutele in cui insistono valori sedativi storici. Questo però non impedisce di poter utilizzare questa porzione di territorio per gli scopi che la Fiorentina si prefigge. Passando ho visto che sono stati fatti lavori di ripulitura, così come la villa ora è ben visibile e non più nascosta dalla vegetazione. Servono le attenzioni cui faceva riferimento il sindaco, ma anche dal masterplan si capisce che è un progetto di grande qualità. Teniamo conto di tutti gli aspetti e le varie cautele. Voglio sottolineare che quando c'è convinzione e professionalità, parlo sia dei proponenti che degli uffici dell'amministrazione comunale, le cose anche in Toscana e in Italia si riescono a fare, abbattendo quel detto legato alla burocrazia, a tempi lunghi e cose che non si possono fare. Le cose si fanno, e vanno fatte per bene. Questo intervento è possibile, e l'area è ben accessibile. Oltre alla tramvia spero anche in una variante per chi arriva da Pontassieve... Ma vedo premesse ed ingredienti perché questa operazione possa realizzarsi qui a Bagno a Ripoli. Da parte mia un grande in bocca al lupo: è un bel modo di presentarsi ed iniziare da parte della società. L'intervento ridurrà al massimo anche l'impermeabilizzazione del suolo, con caratteristiche di inserimento paesaggistico davvero curate. C'è lo spazio per poter vedere in tempi rapidi una realizzazione che i tifosi viola, e non solo loro, aspettano da anni. Credo sia la volta buona".
Quindi tocca a Rocco Commisso.
Commisso: "Tocca a me? Io non parlo italiano come questi due... Per prima cosa voglio ringraziare il mio amico Francesco (Casini, ndr): ha fatto un lavoro straordinario con la giunta per arrivare a oggi. Neanche io credevo si potesse fare così fast! Ho tutti qui, Barone, mia moglie, mio figlio, mio cugino che è l'architetto di Toronto, Casamonti... In questo progetto abbiamo speso tante ore. Oggi in America è il Ringraziamento, ma io sono venuto qua per fare un regalo. Non solo alla Fiorentina, ma anche ai cittadini di Firenze: si meritano ciò che abbiamo deciso di fare. Quando guardo cosa abbiamo deciso, vedo che ci sono 25 ettari. Sono assai! Negli USA sarebbero 62 acri... Stiamo investendo il doppio di quanto mi ci è voluto per fare il mio ufficio centrale... Sono venuto a Firenze per spendere, guarda un po'! Ho speso 10 milioni per il terreno, poi ci costerà altri 50-60 milioni per tutto il resto. Il progetto è di 70 milioni, anche se spero di no! Marco (Casamonti, l'architetto, ndr) sta spendendo... Non credo che nella storia del calcio, pur con i tanti proprietari di squadre che ci sono stato, nessuno abbia mai speso questi soldi per un centro sportivo dopo soli 4 mesi. Sono contentissimo di investire nella Fiorentina. Con Mediacom ho speso 5,4 miliardi di investimenti in 23 anni... Questa è la stessa mentalità ed applicazione che vedo nel mondo del business. Non si può venire qua, prendere soldi e portarli a casa. C'è da investire. Quello che facciamo rimarrà, grazie alla Fiorentina. Rocco non se li porta in America, i terreni saranno qui a vita. Sono assai contento di sapere che ragazzi e ragazze, e anche loro saranno qui come avevo promesso, e credo che sia la prima volta per quanto riguarda società che hanno anche squadre femminili. Siamo andati da un estremo all'altro: dalle Caldine, Bozzi, San Marcellino, Le Travi, Campo di Marte, Cerreti e altri, avremo un posto in cui si potrà anche vivere e dormire. Ora non c'è. Fino ad oggi mi hanno detto: 90 anni di storia e mai la società ha avuto un bene di proprietà. Per questo sono contento, e spero che la gente di Firenze, e intendo la città metropolitana, e di Bagno a Ripoli lo sarà altrettanto".
Conclude gli interventi in serie l'architetto Marco Casamonti.
Casamonti: "Io ho da poco completato lo stadio di Tirana, e prima di parlare di cose felici vorrei dedicare un pensiero al terribile terremoto. Ero lì, e sono ancora scosso dopo aver visto le facce delle persone. Oggi inizia un processo di partecipazione, per presentare un'idea di progetto. Non è un progetto definitivo né concluso, ma solo preliminare. Il masterplan è definitivo nell'impostazione, ma la discussione non è finta visto che c'è tutto da decidere. Dobbiamo ascoltare sia le tantissime persone che sono a favore, sia quelle che sono preoccupate o hanno un punto di vista diverso. Ringrazio anche la sovrintendenza: quando loro hanno fatto osservazioni, condivisibili e giuste, sono stati attaccati sui social. E non è giusto, perché ogni istituzione fa la sua parte e la loro è tutelare il territorio. Da parte della Fiorentina né dei progettisti vorrei dire che la sovrintendenza non è una controparte, anche noi vogliamo l'attenzione ambientale. Vogliamo uno sviluppo sostenibile, dare un futuro a questo luogo mantenendo però la vitalità agreste che appartiene a questa terra. La migliore funzione è proprio il centro sportivo, perché sono campi. Niente di più naturale, ecologico e sostenibile. Dobbiamo preservare le aree periurbane. Dei 25 ettari, 24 e rotti rimangono verdi. Questo è molto importante, perché forse nessuna attività ad eccezione di un centro sportivo può avere un rapporto del genere. Solo il 3-4% del totale viene costruito ed edificato, e questo non è casuale. Il disordine che vedete nel masterplan è solo apparente, ed è frutto del serrato confronto con la sovrintendenza, visto che ci sono segni romani di 2000 anni fa. La questione è di rispetto del passato. Con Barone e Commisso abbiamo visto i centri del Tottenham, del Real Madrid, e poi anche quelli italiani. Quello del Sassuolo, che ha sei campi, è 6 ettari, quello del Bologna 5. Noi ne abbiamo 25, ma perché così tanta terra? Proprio perché l'obiettivo non è fare un campificio, ma vogliamo uno spazio grande perché i giocatori devono stare nella natura, nel relax e in uno spazio straordinario così da poter avere magari anche un vantaggio psico-fisico. Dieci campi in 25 ettari sono una bassa densità. E pianteremo anche mille alberi. Primo: per rispetto dei proprietari limitrofi, i Guicciardini che hanno venduto i terreni. E non l'hanno ceduta a cuor leggero, ma perché sanno che quello che viene dopo sarà di grande qualità e preserverà il territorio come loro hanno fatto per secoli. Costruiremo poco, ed in maniera bassa: in altezza Villa Cedri rimane il riferimento. Ci sarà un basement, piano interrato, un piano terra e al massimo un piano primo. Vedete che gli edifici sono bassi, questo perché devono essere lungo i campi. Ci deve essere un rapporto molto diretto con la natura. Ci sono otto campi, due per prima squadra, due per le giovanili e due per le donne, oltre a due mini-stadi, che sono più impianti dotati di tribune. Vogliamo che la gente possa venire a vedere Primavera e donne nel Centro Sportivo, sperando che la femminile in futuro possa giocare allo stadio principale. L'intento è unire generi e generazioni: uomini, donne, ragazzi... Ci si allena tutti insieme. Non tutti i campi saranno illuminati, perché non c'è la necessità: lo saranno quelle delle squadre giovanili, perché i ragazzi il giorno vanno a scuola. Ci sarà un ampio parcheggio anche se l'invito è quello di usare la tramvia, o che si possa arrivare in bici estendendo la pista ciclabile così che possa essere sostenibile anche vedere la propria squadra del cuore. Il cuore vero dell'impianto, però, è una collina verde. Abbiamo voluto così, è una collina artificiale di 2800 metri quadri coperta da prato verde, che sarà una sorta di camera con vista della tribuna sportiva. Pensiamo sia un modo per modellare e livellare il terreno. Parlando di tecnologia: avremo luci led a basso consumo, poi l'acqua sarà riciclata, mentre ci saranno pannelli che però non avranno il medesimo impatto di quelli fotovoltaici. Non passi l'idea che fare velocemente significhi fare alla meno: a Rocco ho detto che serve fare fast ma anche well. Veloce, e bene. Chiudo dicendo alla sovrintendenza, perché quando ha detto dei resti di una villa romana non voleva offendere nessuno, ma anzi io avrei voluto farci un museo. Iniziamo presto una campagna con geo-radar, così da essere sicuri che sotto il terreno non vi siano tesori nascosti. Giusto che la sovrintendenza sia accorta. In Italia siamo abituati ad essere fans, o contro: serve uscire dalla logica delle contrapposizioni. Io per esempio con Antinori ho costruito una fabbrica da 60mila metri quadri, ed è un'opera d'arte di architettura inserita nel paesaggio, la gente non si accorge che è stata costruita lì. Credo che la Fiorentina organizzerà visite guidate, e che questo posto diventerà posto d'incontro".
Via alle domande.
Per Commisso: c'è uno sponsor, magari Mediacom? "No, ancora non abbiamo scelto".
Per Casamonti: c'è un modello di ispirazione? "Sì, il Tottenham. Quello è un parco, sembra di andare in campagna. Purtroppo per Madrid non è possibile, perché è zona desertica. A Bagno a Ripoli abbiamo la fortuna di avere un sottosuolo pieno d'acqua".
Ancora per Casamonti: c'è stima delle superfici lorde delle nuove costruzioni? "Abbiamo preso un accordo, non costruire oltre al 10% dell'intera superficie, e mettendolo su più pieni. Quindi il 3-4%. Occuperemo così circa i 25 ettari dell'area, che rimarrà pressoché completamente verde".
Per Commisso: Chiesa si allenerà in quel Centro Sportivo? "(Scoppia a ridere, ndr) Lo sapevo! C'è tempo per parlare dell'altro lato, quello delle squadre. Oggi però è il Ringraziamento, e pensiamo a cose per cui ringraziare".
Ancora per Commisso: ci sarà un settore, se non il nome dell'intera area, intitolata ad Astori? "Ancora non abbiamo preso decisioni, e non lo farò né oggi né domani. Ma c'è l'intenzione di preservare la memoria di Astori. L'attuale area di Campo di Marte vorremmo comunque tenerla...".
Per Commisso: in 3 anni ha realizzato uno stadio in Albania, quanto per il cs? "Ci si comincerà a giocare nel settembre 2021. Capito sindaco? (ride, ndr) Penso che si potrà partire nel settembre 2020, forse anche prima come si diceva. Mi auguro che tra due anni saremo già là".
Risponde sul tema anche Casamonti: "Non voglio smentire Rocco, ma i tempi stimati sono quelli del sindaco. Dice settembre ma per me sarà giugno del 2020. Sono sicuro che se continuiamo a lavorare così, già a giugno arriveranno i permessi. Un anno-un anno e mezzo poi sarebbe tempo ragionevole per concludere il progetto".
Per Casamonti: c'è la foresteria? "Sì, uno degli obiettivi è questo. I giocatori oggi tornano stanchi dalle trasferte notturne, stanchi, magari tornare a casa per ripresentarsi agli allenamenti il giorno dopo. Il Tottenham ha una foresteria bellissima, la usano poco ma è importante che ci sia. Sapete che un altro dei problemi della Fiorentina è che i giocatori della Primavera sono sparsi in vari appartamenti a Campo di Marte. Se faremo una foresteria, forse la prima squadra la userà di meno. La stima è di un centinaio di camere, la maggior parte doppie. Significa posto per 200 persone, forse un po' meno, 150. I migliori centri sportivi d'Europa lo hanno, in Italia non l'hanno in tanti, tra le altre una squadra non proprio simpatica a Firenze".
Per Commisso: d'accordo che il CS può portare punti in più? "Speriamo, dopo aver speso tutti sti soldi! (ride, ndr) Speriamo che succeda. Dico un'altra cosa, ad un altro sindaco (Nardella, ndr) che anche lo stadio va fatto in quattro anni. Ma non da oggi, da settembre".
Per Commisso: fiducia anche per lo stadio? "Speriamo. Io non conosco la politica qui, buona fortuna a chi ci vuole stare dentro... Io ne rimango fuori. Ho incontrato una ventina di volte Casini e Nardella negli ultimi mesi, mentre il sindaco del mio paese non so neanche dove sia... Negli USA ho incontrato un solo sindaco in vita mia: qui la politica è troppo importante, e lo dico con rispetto. Lasciatemi fare, le intenzioni ce le ho e lo sto dimostrando. Spero che anche a Firenze qualcuno mi senta e pensa che io voglio davvero investire per fare cose giuste. In tempi veloci, perché se aspettiamo troppo rischiano di non esserci più soldi ed energie".
Per Casamonti: l'area all'estremo a cosa serve? "Destinazione agricola. Attualmente è un grande prato, e quello dovrebbe rimanere. Vogliamo avere polmoni, spazi. Quello è un cono visuale di area libera, e quella così rimarrà. Pensiamo di usare essenze locali per il verde, oggi con Commisso abbiamo visitato i dintorni, dove ci sono lecci, magnolie, cipressi, ulivi... Essenze autoctone perché il centro sportivo sia verde".
Per Casini: quanti oneri di urbanizzazione? "Abbiamo fatto il calcolo. Se le superifici e i dati forniti dallo studio Archea sono corretti si parla di 2,5 milioni circa di oneri di urbanizzazione per l'intero progetto. In parte saranno usati per sistemazioni intorno all'area, tra cui l'idea di una possibile pista ciclabile sia verso Pontassieve che Firenze. Oltre al verde e alle mura perimetrali, c'è anche il lavoro per sistemare la viabilità intorno alla zona e renderla migliore rispetto allo stato attuale".
Per Casamonti: saranno richiamati colore viola e giglio? "Ci sono valori che devono essere subliminali. Non serve tingere tutto di viola, ma averlo nel cuore. La finalità del luogo è l'integrazione col paesaggio e il viola ha poco a che vedere. Il colore principale saranno il verde, il bruno della terra. Il viola sarà nel cuore".
Risponde anche Commisso: "Io dico diverso, se avete idee portatemele! (ride, ndr) Io a Marco ho detto che stiamo andando troppo veloci per mantenere la sua agenda. L'unica cosa approvata fino a qui è il masterplan. Quello che c'è dentro, invece, è tutto flessibile, e dobbiamo pensarci. La posizione di campi e uffici, se non sbaglio, invece è fissa".
Prosegue sul tema Casamonti: "Il progetto non è concluso, questo è da spiegare per bene".
Per Commisso: c'è un piano B? "Il piano A, B, C e D è quello di rimanere a Firenze per sempre o finché mi vorrete. Se qualcuno mi comincia a lanciare pomodori me ne andrei. Certo non posso dire che tutto andrà come voglio".
Si conclude qui la conferenza stampa.