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CUADRADO, Predestinato in cerca di continuità

di Giulio Incagli

Una telenovela infinita, in perfetto stile “Beautiful” potremmo dire. Un epilogo apparentemente scritto, rimandato però puntata dopo puntata. Alla fine il colpo di scena, inatteso quanto sperato. Dopo un Mondiale da protagonista e una sessione a dir poco rovente di mercato con alcuni dei top club europei sulle sue tracce, Juan Cuadrado è rimasto a Firenze. Il sogno del popolo viola di vedere il trio Rossi-Gomez-Cuadrado è svanito ben presto, ma l’idea di poter contare per un altro anno sul colombiano, faceva comunque venire l’acquolina in bocca. A fine ottobre il rinnovo, una clausola imposta dall’entourage del giocatore e un ingaggio da top player.

L’inizio di stagione del colombiano però, ha deluso decisamaente le aspettative. Quella continuità mostrata nella seconda parte della scorsa stagione e durante la rassegna oltreoceano, è mancata a lunghi tratti. Lampi di assoluta classe, micidiali quanto però sporadici e fini a sè stessi. Da valore aggiunto a pedina importante ma prescindibile.

“Ho tolto Cuadrado perché non lo vedevo mentalmente in partita” (LEGGI QUI).Parole pesanti, che hanno rimbombato prepotentemente in casa viola. Dopo una mezz’ora scialba e sotto tono contro la Dinamo Minsk, Montella ha deciso di chiamare in panchina il colombiano e buttare nella mischia il giovane Minelli. Una scelta forte che ha alimentato voci ed indiscrezioni sul suo futuro a Firenze.

A tre giornate dal giro di boa, nonostante il clima natalizio imponga giudizi solitamente pacati e distesi, non possiamo non ritenere al di sotto delle aspettative questo inizio di stagione di Cuadrado. Una cosa è certa, per fare il tanto desiderato salto nel “calcio che conta” (dunque trovare un club disposto a pagare i famigerati 35 mln di clausola), ci vuole decisamente un altro passo.


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