CUTRONE, Futuro lontano dalla Fiorentina. Ora...
Patrick Cutrone e la Fiorentina sono ormai arrivati al passo di addio molto prima di quanto ci si potesse immaginare quando nel gennaio scorso il classe '98 entrò a far parte del club di Rocco Commisso. È difficile spiegare il perché di un rendimento al di sotto delle aspettative dell'ex Wolverhampton, ma come al solito per interpretare meglio le sue prestazioni possiamo far affidamento sui numeri, freddi al punto giusto da valutare con oggettività quello che è riuscito a fare con la maglia viola sulle spalle. Cutrone ha scelto di trasferirsi a Firenze in un periodo non semplice dove la squadra, un po' come in questa stagione, faceva tremendamente fatica a trovare la via del gol ed è stato preso con l'intento di dare una scossa positiva in questo senso.
Tralasciando dinamiche contrattuali ed un obbligo di riscatto a cifre importanti strettamente connesso alla sua titolarità che lo ha probabilmente frenato un po', Iachini prima e Prandelli poi non hanno deciso di utilizzarlo frequentemente. In un anno sostanzialmente è sceso in campo 34 volte di cui solo 11 di queste dall'inizio (senza mai completarle) e 5 con un minutaggio inferiore a 10 minuti. I gol sono stati 5 distribuiti in 1225' con 3 assist: la media è di una rete ogni 245' (2 partite e 65 minuti). Non tutto sarebbe dunque stato da buttare, ma resta un mistero il motivo di un così scarso impiego anche alla luce dei problemi della Fiorentina.
Dopo essersi separato dal procuratore, Giovanni Branchini, l'ex Milan con ogni probabilità ufficializzerà una nuova collaborazione nei prossimi giorni, dopodiché spetterà al suo agente trovargli la sistemazione ideale dove poter mostrare tutte le sue qualità. Le richieste certamente non mancano in Italia con Parma, Bologna, Sampdoria, Genoa e Torino tra le più attive nella ricerca di un attaccante d'area di rigore come Cutrone. Il suo futuro appare scontato che sia lontano da Firenze visto che la parentesi toscana non è stata delle più felici per lui. La speranza di Pradè è che non sia l'ennesimo rimpianto per i colori viola.