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D'AGOSTINO, Possiamo giocarcela con tutti

di Stefano Borgi

Gaetano D'Agostino in sala stampa. Si inizia dal modulo: "In teoria il 4-2-3-1 copre meglio il campo, però noi, forse, non riuscivamo a farlo bene. Al di là del modulo, l'importante è aiutarsi l'uno con l'altro, sacrificarci tutti, e quando stai bene fisicamente tutto riesce più facile. Certo, personalmente il 4-3-3 l'ho fatto sempre e devo dire che da sei sette mesi stavo aspettando questo modulo. Se dicessi che il 4-3-3 non è il mio modulo direi una bugia, io sono un regista davanti alla difesa. Quindi..."

Sull'umore dello spogliatoio "Senza risultati non è facile ed anche l'umore dello spogliatoio ne risente. Prima di Napoli sapevo che in città c'era un pò di malcontento ed anche noi non eravamo sereni. Il 2010 è passato, il 2011 è cominciato bene quindi andiamo avanti e non pensiamoci. Sono sempre i risultati a decidere. La vittoria col Brescia può essere la svolta e ci darà la spinta in più per fare un buon campionato:"

Obiettivi fururi e la sfida col Lecce: "Io sono abituato a guardare al presente, ma abbiamo rosicchiato dei punti importanti. I conti si fanno alla fine ma sono fiducioso. Col Lecce dobbiamo stare attenti a non prendere gol perchè poi è difficile rimontare. Dobbiamo imporre il nostro gioco, attaccarli a viso aperto perchè siamo consapevoli di non essere inferiori a nessuno. Poi possiamo perdere, con Inter e Milan sopratutto che ritengo le più forti, però possiamo giocarcela anche con loro. Se giochiamo senza paura ce la possiamo fare, giocando a viso aperto".

Su Behrami e Gilardino, (il gila è sembrato scontento a Napoli al momento della sostituzione): "Behrami è un jolly, mi ricorda Fuser, grande gamba, ottima corsa, ottimo giocatore. Spero venga a Firenze, lo accoglieremo come abbiamo fatto con Neto. A gila dico di stare tranquillo, lo dobbiamo solo servire di più e poi tutti i problemi saranno risolti. Lui ci fa fare la differenza, è un grandissimo giocatore, la fiducia poi è fondamentale. Nessun problema con Gilardino"

Il problema del gol e come si fa imporre il proprio gioco: "Da regista dico che non bisogna perdere la pazienza contro le "piccole". Tutti trovano difficoltà contro le piccole. Se ti fai prendere dalla frenesia non giochi bene. Possiamo anche non verticalizzare subito, magari li aspetti, senza fretta, li fai scoprire e poi colpisci. Anche col Brescia siamo partiti bene, poi siamo calati. Nel secondo tempo, invece, abbiamo vinto giocando al calcio, nel modo giusto. Comunque la qualità paga sempre. "

Ancora sul modulo, la convivenza con Donadel e la mancanza di Mutu: "E' una bella macedonia: Dona ha grande quantità, Montolivo ha grande qualità ed io (spero) di saper far girare la squadra. Un bel mix. Per quanto riguarda Adrian dico che con me si è sempre comportato bene. Quindi gli faccio un "in bocca al lupo", non posso giudicarlo perchè con me è sempre stato perfetto. Fuori dal campo non lo conosco, ma in campo ne posso parlare solo bene. Comunque anche senza di lui lo spogliatoio non è cambiato."

Sull'esultanza dopo un gol: "Si, il mister lo sentiamo molto, e andiamo spesso verso di lui. Forse vorrebbe anche tornare giocatore. Però andiamo anche verso i tifosi, ed a questo proposito voglio ringraziare i nostri tifosi: ci hanno aspettato, hanno capito il momento, ci hanno sempre incitato...è molto diverso dalle altre piazze dove sono stato. Anche fuori dal campo i tifosi ci hanno sempre rispettato, nessuna offesa, nessuna pressione, eccezionali..."

Sul mercato: "Sto benissimo a Firenze, anche come città, vivrò a Firenze anche dopo la fine della carriera. So che mi ha cercato  il Genoa ma niente da fare. Non me ne andrei nemmeno se mi cercasse il Milan, l'Inter o la Juve... Io e mia moglie abbiamo scelto Firenze perchè quà voglio fare delle grandi cose."