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DA ARTHUR A LUKA: ORA ITALIANO ASPETTA LA SVOLTA DA JOVIC

di Andrea Giannattasio

Da una punta all’altra. Se il buongiorno si vede dal mattino, è proprio questo il momento giusto per trovare la via del gol nell’anno nuovo anche da parte di Luka Jovic, al pari di Arthur Cabral finito a dicembre sul banco degli imputati sia per una prima parte di stagione non del tutto convincente (ok i sette gol tra campionato e Conference ma è soprattutto in Serie A che il serbo ha stentato con soli tre centri in 15 partite) che per un fine 2022 - quello racchiuso nelle amichevoli di fine anno con la Fiorentina - in cui il numero 7 ha lasciato poche tracce di sé. Certo, anche di Cabral erano state dette un po’ le stesse cose alla vigilia della gara con il Monza (e i fatti hanno raccontato qualcosa di molto diverso negli 86’ in cui l’ex Basilea è rimasto in campo) e forse è proprio per questo che anche da Jovic adesso Italiano si attende la svolta.

Magari, forse, non nella sfida di domani contro il Sassuolo, dove Cabral è ovviamente in pole position per ripartire dal 1’ dopo la bella prova di mercoledì, ma piuttosto tra meno di una settimana in Coppa Italia contro la Sampdoria, quando i viola inizieranno un cammino alternativo per provare a centrare per il secondo anno di fila l’Europa. Facile a dirsi, molto più complesso a farsi eppure - in fatto di coppe - Jovic si è sempre dimostrato uno specialista. Chiedere per avere informazioni all’Eintracht Francoforte del 2018/19, la stagione nella quale il serbo ha forse toccato le vette più alte del su rendimento in fatto di gol: nel lungo percorso che condisse i tedeschi di Adolf Hütter alla semifinale di Europa League, bomber Luka riuscì a realizzare 10 gol in 14 presenze. Non fu un caso che, proprio quell’estate, il Real Madrid venne a bussare alla sua porta.

Segno evidente che le gare in turno secco - o quelle tra andata e ritorno - sono davvero uno stimolo per Jovic e non è forse un caso che fin qui lo score migliore del serbo sia stato in Conference League, dove ha accumulato quattro gol in otto presenze (una media una rete ogni 89’: una sentenza). Anno nuovo, vita nuova. Dopo king Arthur, adesso, tocca al glaciale Luka.