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DA BOLOGNA A BOLOGNA: IL DESTINO PASSA DAL DALL'ARA

di Andrea Giannattasio

Nel destino dei tecnici della Fiorentina c'è sempre Bologna nel mezzo. C'era lo scorso anno, quando Paulo Sousa salvò la sua panchina sotto gli occhi di Andrea Della Valle grazie al gol su rigore di Kalinic (era il 29 ottobre), e ci sarà pure quest'anno, visto che gran parte del piano di riscossa viola anche stavolta passa proprio dalle parti del Dall'Ara. Verrebbe in realtà da dire praticamente tutto, se si considera che le partite successive al derby dell'Appennino appaiono sulla carta proibitive (Juventus in casa nell'anticipo di venerdì 9, trasferta a Bergamo contro l'Atalanta domenica 18). Ecco perché fare bottino pieno contro l'undici di Donadoni appare a questo punto quasi un imperativo, onde evitare ulteriori scivoloni in classifica e il rischio di finire in un cono nero di negatività dal quale sarebbe difficile uscire in fretta.

Un anno fa la fortuna girò dalla parte dei viola, che rimasero in superiorità numerica già alla mezz'ora (rosso diretto a Gastaldello per fallo in area su Kalinic) e passarono in vantaggio con il croato grazie a un calcio di rigore. Prima ancora, nei rossoblù, si era infortunato dopo appena 10' Simone Verdi, che anche nel match di domani sarà assente a causa di una lesione al bicipite femorale rimediata a Napoli. Una triste (ma benaugurante) coincidenza. Ma l'elemento che forse più di tutti fece la differenza nella sfida di Bologna di un anno fa fu la partecipazione di Andrea Della Valle allo stadio, che in caso di sconfitta della Fiorentina avrebbe comunicato l'esonero a Paulo Sousa, poi rimasto (tra un danno e l'altro) fino al termine della stagione. Una presenza, quella del patron, che qualcuno è convinto possa manifestarsi anche domenica pomeriggio, nel momento più delicato dell'intera stagione viola. Ma probabilmente, stavolta, per potare via dall'Emilia i tre punti servirà ben altro.