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DA CERTEZZA A INCOGNITA

di Mattia Verdorale

Se nel rush finale del campionato scorso la difesa della Fiorentina era una delle certezze di questa squadra, con soli 4 gol subiti nelle ultime otto gare e buona solidità dimostrata, adesso è il reparto, insieme a quello offensivo, in cui aleggiano alcune incognite. Alcuni punti interrogativi dovuti dal rendimento non ottimale nelle ultime due giornate (sei gol subiti), ma soprattutto anche in prospettiva futura, considerando che i rinnovi dei due pilastri Milenkovic e Pezzella, non sono poi così scontati. Forse anche a causa delle stesse voci di mercato che, a parte nella prima giornata col Torino, il reparto arretrato è stato condizionato, mostrando delle lacune evidenti. Sarà pesata sicuramente l’assenza del capitano German Pezzella, su cui però c'era più di incognita in relazione alla sua permanenza in viola.

Lo stesso Daniele Pradè nella conferenza stampa post-calciomercato ha confermato l’interesse e la proposta del Milan portata un’ora e mezzo prima della chiusura della sessione. Tra l’altro aggiungendo che del rinnovo dell’argentino “ne parleremo, se...ne parleremo”, come se questa offerta last minute portata alla corte della Fiorentina dall'entourage del giocatore, non fosse andata giù al direttore sportivo viola. E nonostante queste parole, che non sembrano lasciare grandi certezze, si registra un’apertura e ottimismo rispetto al discorso del nuovo contratto.
La situazione legata a Nikola Milenkovic è ben diversa. Pradè ci proverà comunque, proporrà il rinnovo al serbo, ma c'è la consapevolezza che non sarà semplice. Non è un’incognita ma una vera montagna da scalare. Convincere uno come l’argentino, ormai capitano e innamorato della città, sarà sicuramente più semplice rispetto al serbo, sulla carta. 

E se questi sono forse i due nodi più complicati da sciogliere in prospettiva futura, si aggiunge in entrata anche quello legato a Martinez Quarta. Del giocatore parlano tutti benissimo, soprattutto gli argentini. Se ne parla come se fosse un predestinato, ma è normale che passare dal campionato argentino a quello italiano, a livello tattico e tecnico, sia decisamente un grande salto. Servirà certamente un po’ di ambientamento al Chino su cui però i presupposti sono tutti ottimali. L'obiettivo è uno: tornare a dare certezza, che in questo momento farebbe bene un po' a tutti.