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DA CASTRO A DUNCAN: QUANDO L'ARMA IN PIÙ È IN PANCHINA

di Andrea Giannattasio

Nel mondo del calcio c’è un tesoro forse ancora più prezioso di qualsiasi tipo di acquisto che può arrivare dal mercato a suon di milioni ed è il contributo che può arrivare dalla panchina e da quelle che, spesso impropriamente, sono chiamate seconde linee. Sotto questo aspetto la Fiorentina che ieri ha ottenuto i suoi primi tre punti in campionato può dormire sonni tranquilli visto che da parte di molti giocatori a disposizione di Vincenzo Italiano è arrivata una risposta forte e chiara. Se la gara di Roma, pur nel complesso positiva, aveva lasciato in dote qualche perplessità, nella notte del Franchi contro il Torino sono arrivati segnali positivi da tutti coloro che sono scesi in campo e che in passato avevano trovato meno spazio.

Su tutti spiccano i casi di Castrovilli e Martinez Quarta: spediti un po’ a sorpresa in panchina una settimana fa all’Olimpico, Tano e il Chino si sono ripresi in poco tempo tutto quello che sembravano aver lasciato per strada, con una prestazione che fa ben sperare: il numero 10 ha fornito l’assist per l’1-0 di Gonzalez ed è parso finalmente vicino ad una forma buona, mentre l’argentino è sembrato fin da subito a suo agio nel nuovo vestito tattico che Italiano ha disegnato per la sua Fiorentina. Eccezion fatta per il gol di Verdi nel finale (dove però l’errore più grosso è quello di Maleh), l’ex River ha fornito una prova di dinamismo e grande attenzione, non concedendosi quelle licenze in avanti che spesso, pur con la buona volontà di fondo, lo avevano penalizzato.

Che dire poi di Venuti e Duncan: il terzino, sotto gli occhi di Odriozola, ha lanciato allo spagnolo un messaggio forte e chiaro. La maglia andrà sudata ogni allenamento e niente sarà scontato: il difensore si è infatti fatto apprezzare non solo per le sue letture difensive (sempre corrette e pulite, una delle quali davvero ottima nel primo tempo su Aina) ma anche per come ha provato a proporsi in attacco. Eccellente l’impatto di Duncan, giocatore che non è mai stato sul mercato vista la stima che Italiano ha nei suoi confronti: il modo in cui l’ex Sassuolo ha sradicato dai piedi di Verdi il pallone da cui è nato il 2-0 è la sintesi perfetta della fame che ogni giocatore, titolare o riserva che sia, deve avere per poter fare la differenze in questa Fiorentina.