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DA INTEGRALISTA A SARTO, L'EVOLUZIONE (PERENNE) DI ITALIANO

di Luciana Magistrato

Da integralista a sarto, per alzare l'asticella della Fiorentina e della sua carriera: l'evoluzione di Vincenzo Italiano in questa stagione è senz'altro quella di adattarsi di più alle avversarie e alle situazioni della gara, fino a snaturare - in caso di necessità - il suo sistema di gioco da un lato e di ritagliare per i suoi giocatori un abito quasi su misura dall'altro.

Dopo aver raggiunto uno step superiore in ogni stagione, rispetto al passato questo per Italiano è un passaggio successivo, visto che per la prima volta in carriera affronta la terza stagione sulla stessa panchina, quella della riprova e della conferma, mai facile rispetto a risultati già esaltanti, come le due finali dello scorso anno. E se nella stagione scorsa è stato già netto ed evidente il passaggio dal suo fedele 4-3-3 (per questo veniva considerato un integralista) al 4-2-3-1 per adattarsi ai giocatori a disposizione, in questo inizio è cresciuto nella lettura delle partite ricorrendo anche ad un gioco più fluido durante la gara e comunque insegnando ai suoi giocatori a buttare anche qualche pallone e rinunciare ad un inserimento di troppo quando serve a tenere stretto un risultato.

Ma la maturità del tecnico è evidente soprattutto nel saper sfruttare meglio le caratteristiche di giocatori che forse neanche dovevano restare in viola, come sta facendo con Quarta utilizzato da centrocampista d'inserimento in partita e con Duncan al quale dà sì licenza di inserimento e sfruttare il suo piede al tiro ma anche di fare da spalla ad Arthur nel dare equilibrio alla mediana. Senza dimenticare la posizione azzeccatissima di Bonaventura, grazie alla quale il centrocampista in viola e in azzurro sta vivendo una seconda giovinezza. Insomma sta ritagliando per alcuni calciatori un abito (ruolo) davvero su misura, uno di quelli in cui loro si sentono a proprio agio e le loro qualità vengono esaltate.