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DA NETO A DRAGO, IL PREPATORE DEI PORTIERI ROSALEN LOPEZ VIA DALLA FIORENTINA DOPO 8 ANNI

di Luciana Magistrato

Se un nuovo tecnico e un nuovo staff portano sempre tanto entusiasmo, il risvolto della medaglia è la separazione da un professionista che era ormai a tutti gli effetti una parte integrante della Fiorentina di questi ultimi 8 anni anni. Alejandro Rosalen Lopez infatti è stato il preparatore dei portieri viola dal luglio 2013 e dalle sue mani e i suoi consigli sono passati tanti portieri, la cui crescita è stata sotto gli occhi di tutti. Da Neto e Tatarusanu a Dragowski e Terracciano, lo spagnolo ha allenato i suoi portieri con passione e quel pizzico di pazzia e solarità che lo contraddistinguono e che rendevano tutto più semplice. Famose le sfide a colpire le traverse per la precisione e per capire gli avversari o a parare i calci piazzati in ritiro a Moena con tanto di esultanza stile vittoria della Champions, per portare un po' di leggerezza nel lavoro perché " se ripeti sempre gli stessi esercizi li annoi" ha sempre sostenuto. Inoltre ha dovuto spesso lavorare sulla testa dei suoi portieri, come Neto ad esempio, perché le critiche per gli errori e la concorrenza con gli altri (e a Firenze ce n'è stata spesso) non incidessero sulle prestazioni.

Portato da Eduardo Macia nella seconda stagione di Vincenzo Montella, Rosalen proveniva da esperienze nelle giovanili del Valencia e dal Videoton, squadra ungherese dove ha conosciuto Paulo Sousa che dunque, trovandolo al suo arrivo, ha voluto tenerlo con sé a Firenze. Partito il portoghese Rosalen ha resistito all'arrivo di Pioli, il ritorno di Montella e, ancora, quello di Iachini e Prandelli, ormai come uomo fidelizzato della Fiorentina. Ma con l'arrivo di Gattuso, il nuovo tecnico vuole puntare, come spesso capita, sui suoi uomini, i preparatori Valerio Fiori e Perrone. Per questo la società viola ha dovuto comunicare la notizia allo spagnolo che dopo tanti anni dovrà lasciare Firenze e che certo non l'ha presa a cuor leggero. Anzi Rosalen ha confidato agli amici di sentirsi a pezzi e di voler salutare tutti i tifosi ai quali certo non ha fatto mai mancare il suo sorriso e il saluto appunto, sempre per primo.