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DA PAURA

di Tommaso Loreto

Premesse doverose. La Reggina vista al "Franchi" ieri sera non era certamente una corrazzata, e ancor peggio le ha fatto perdere Campagnolo sul rigore poi realizzato da Pazzini. Al tempo stesso la Fiorentina che ha chiuso il primo tempo avanti di un gol, non ha illuminato la calda serata dei tifosi viola a suon di calcio champagne. Infine, giusto ricordarlo, quella di ieri rimane soltanto una tappa di un cammino che tutti ci auguriamo lungo e prosperoso.

 

 

Però il risultato, quel che alla fine poi conta di più, è arrivato. Rotondo, netto, senza se e senza ma. Con una conseguente classifica che si fa già intrigante seppure le giornate del campionato non abbiamo ancora toccato doppia cifra. E, ad oggi, era quel che più contava. Prandelli, del resto, raramente parla a caso, e i suo richiami alla massima attenzione per "la gara più importante della stagione, quella della svolta" erano mirati proprio a questo. Ai tre punti che Gilardino e company hanno messo in cascina nell'anticipo della settima giornata.

 

 

A far da contorno al quadro più che roseo, un ragazzo di bellissime speranze (Jovetic), un giovanotto che alla sua prima prova da titolare trova subito il gol (Pazzini), un bomber che segna con la facilità con la quale un bambino scarta una caramella (Gilardino) e un organico che piano piano, passo dopo passo, si sta compattando in attesa di sfide più probanti. E' questa la Fiorentina che si presenta a Monaco di Baviera, c/o Allianz Arena, per il terzo turno del gruppo F di Champions. Una Fiorentina che, anche per quanto visto oggi fra Karlsruhe e Bayern, può tranquillamente proporsi di fare bene, se non proprio benissimo.

 

 

E allora fa quasi effetto ripensare all'avvio difficile, alle polemiche, alle dichiarazioni fuori dal coro di chi trova meno spazio ed è, naturalmente, deluso. Fa effetto perchè la stessa Fiorentina ancora deve raggiungere il proprio apice. Nel ritmo, nella tenuta, nel gioco, anche se i risultati già ci sono. Un effetto che, non a caso, trascinerà con sè almeno cinquemila tifosi pronti all'invasione della Bavaria. Fra calici di birra e un Toni che farà di tutto per esserci, la Fiorentina di sicuro ci sarà. E a pensarci bene, ai tedeschi, dovrebbe persino far paura.