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DA THIAGO SILVA A JOVETIC

di Marco Conterio

"Se il Milan vende Thiago Silva...", la Fiorentina come fa a resistere alle maxi offerte per Stevan Jovetic? La prosecuzione della frase è ipotizzata da chi scrive, ma l'intenzione del tuono di Daniele Pradè era chiaro, durante la presentazione del novello direttore sportivo di casa gigliata. "Di fronte a certe offerte diventa difficile rifiutare per noi dirigenti. Quando ti va a scontrare con potenze estere diventa molto difficile, il Fair Play finanziario salta quando trovi contro queste società", ha ribadito a proposito del brasiliano, ma tra i denti magari anche del montenegrino, a Sky Sport.

Il punto è che il Milan ha resistito, con un coupe de theatre, ai petroldollari di Leonardo e del Paris Saint-Germain. Berlusconi l'ha definito "un gesto d'amore", le malelingue raccontano che il teatrino all'italiana cela soltanto la poca forza rossonera sul mercato in entrata e mancate cessioni 'spacciate' per acquisti deluxe. Kakà, Pato, ora Thiago Silva. Non che tre indizi facciano una prova, ma in molti iniziano a storcere il naso. Poi, al di là delle elucubrazioni rossonere, vien da pensare che neppure la Fiorentina ha bisogno e necessità di cedere, per rimpolpare e rinfrescare le proprie casse.

Tutto dipende da Jovetic, è vero, ma come il brasiliano aveva detto sì al PSG, magari il montenegrino può dire sì al Chelsea. Ma se i contratti esistono, soprattutto se freschi di rinnovo, è anche perché devono essere onorati e rispettati. Dipende da Jo-Jo, chiaro, ma l'ultima parola spetta alla Fiorentina, senza troppi giri di parole. "Se il Milan vende Thiago Silva...". Già. Ma se poi non lo cede, l'esempio non regge. Ed un "gesto d'amore" dei Della Valle potrebbe far felici anche i tifosi viola.