DA UN ESTREMO ALL'ALTRO
Da un estremo all'altro: da un pareggio, quello al Tardini, che sa tanto di sconfitta, ad uno 0-0, quello di ieri sera, che ha il retrogusto dolceamaro di vittoria. Possono essere così riassunti i due punti racimolati dalla Fiorentina nelle ultime due giornate, due risultati simili ma dalla carica emotiva nettamente opposta. Da un lato la rabbia e lo scotto di non essere riusciti a concretizzare un vantaggio tenuto in piedi per 90' grazie allo strepitoso gol di Roncaglia e le mirabolanti parate di Viviano, dall'altro entuasiasmo di essere riusciti a bloccare la vera schiacciasassi del campionato, surclassandola nettamente sul piano del gioco e sfiorando ripetutamente quella che in fin dei conti sarebbe stata una strameritata vittoria.
Del resto l'inizio campionato della compagine di Montella, con il pareggio di ieri sera contro la Juventus, può essere a questo punto considerato addirittura migliore rispetto alla passata stagione (quando Mihajlovic nelle prime cinque partite collezionò sette punti e fece sperare in una stagione dagli insperati obiettivi) ma sopratutto arriva un dato incoraggiante: le prime cinque giornate dei viola infatti rispecchiano incredibilmente quelli che erano gli inizi di campionato che la squadra viola ebbe quando sulla panchina gigliata sedeva Prandelli (addirittura la Viola di questa stagione ha già fatto meglio di Prandelli in due dei cinque inizio-campionati guidati da Prandelli): una sconfitta - con molte attenuanti -, due pareggi e due vittorie. Tutto perfetto dunque, come meglio forse non si poteva. L'unica pecca? La vittoria in trasferta che ancora non è arrivata, nonostante le belle prove di Napoli e Parma. E chissà che domenica sera a San Siro contro l'Inter, in uno stadio dove in questa parte iniziale di stagione i nerazzuri non hanno mai vinto, possa essere sfatato anche il tabù trasferta.