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DAL "CI RIVEDREMO" AL SORRISO DEI CAMPINI: FR7-IACHINI ATTO II

di Giacomo A. Galassi

"Spero che ci rivedremo ancora qualche volta". Franck Ribery aveva salutato così sui social Beppe Iachini, in un italiano non perfetto che però non nasconde il rispetto che il numero 7 francese aveva sviluppato nei confronti del tecnico tornato due giorni fa ad allenare la Fiorentina. Un saluto che peraltro fa ancora più specie se paragonato al mancato addio social a Cesare Prandelli. Al di là di facili illazioni, comunque, è indubbio che il lavoro del nuovo, vecchio tecnico dovrà partire per forza di cose da Franck Ribery che si è mostrato fin da subito disponibile a collaborare.

Il fuoriclasse di questa Fiorentina, il leader al quale la gran parte dello spogliatoio si affida. Il compito del numero 7 a Firenze - si sapeva fin dal suo approdo in Toscana - va oltre il calcio giocato (nel quale ha comunque mostrato forse le cose migliori degli ultimi due anni) ma è divenuto di raccordo tra le varie anime della Fiorentina. Per far capire ai più giovani con quale spirito di abnegazione bisogna calarsi nel calcio, e per fare da tramite tra società, allenatore e giocatori.

I siparietti tra Iachini e Ribery certo non erano mancati tra la fine della scorsa stagione e l'inizio di quella attuale, con ogni cambio deciso dal tecnico accolto con qualche commento (sempre chiarito a fine match) da parte del numero 7. Il rapporto tra i due vive oggi una seconda fase, nella quale l'uno si affiderà all'altro per portare in salvo la barca Fiorentina. Il sorriso di Ribery fuori dai campini nel giorno del passaggio tra Prandelli e Iachini fa ben sperare, almeno dal punto di vista dell'intesa tra i due.