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DAL FALLIMENTO DELLE RISERVE ALL'OBIETTIVO MINIMO RAGGIUNTO

di Pietro Lazzerini

Ci sono voluti 120 minuti e 7 rigori per superare il Parma e accedere ai quarti di finale di Coppa Italia. Una serata incominciata col sapore del film horror e poi terminata tra gli applausi nel gelo del Franchi. Un successo a metà visto il dispendioso match disputato a pochi giorni dalla sfida contro la Roma. Un successo che comunque, una volta di più, certifica il fallimento delle riserve di Italiano, costretto in corsa a correggere il tiro spolverando dalla panchina i titolari inizialmente lasciati a riposo. 

I vari Mina, Mandragora, Brekalo e Barak, oltre a Parisi in serata decisamente no, hanno disputato un primo tempo disastroso, facendo sembrare il Parma di Pecchia, una squadra in lizza per un posto in Europa e non certo la capolista della Serie B. Anche Italiano ha avuto ovviamente delle responsabilità, ma dopo tutto la rosa a disposizione è questa. C'è da imputargli forse di essere troppo leggibile anche da parte di avversari inferiori, ma c'è anche da applaudire per la reazione generale che, anche se dopo i penalty, ha portato al risultato minimo per la Coppa nazionale. 

La Fiorentina di questa stagione può difficilmente fare a meno di Arthur per esempio. Fa fatica ovviamente anche senza Bonaventura e Nico Gonzalez che però, per fortuna, almeno si sono riposati per il big match dell'Olimpico. Mourinho avrà sicuramente sorriso vedendo la Fiorentina costretta ad arrivare ai rigori, ma ormai i viola sono abituati a giocare ogni tre minuti, dunque la stanchezza non potrà essere un alibi. 

Servirà una prestazione decisamente diversa per impensierire i giallorossi, ma intanto seppur arrivata in modo molto faticoso, la qualificazione è arrivata e ora ci sarà solo da aspettare il prossimo avversario che uscirà dalla sfida tra Inter e Bologna. Avanti adagio, viene da dire. Ma pur sempre avanti.