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DAL RECORD ALLE SCOMMESSE: LA VIOLA ORA CERCA NUOVI GOL IN EUROPA

di Andrea Giannattasio

C’è un dato che più di ogni altro, nella passata stagione, ha reso particolarmente facile il percorso della Fiorentina in Conference League ed è quello legato ai gol segnati. Ben 37, se si escludono le due reti realizzate nel playoff di andata contro il Twente che hanno spianato la strada ai viola verso la qualificazione alla fase a gironi. Nessuno come la squadra di Italiano è riuscita a bucare la porta degli avversari in Europa così tanto. Né il West Ham (che pure, poi, ha portato a casa la coppa con “soli” 29 centri, uno dei quali - quello di Bowen al 90’ - mortifero) né tutte le altre squadre impegnate nei restanti tornei patrocinati dalla Uefa (in Champions League è stato il City, con 32 reti, a dominare prima di alzare la coppa contro l’Inter mentre in Europa League si è aggiudicato il titolo di miglior attacco il Feyenoord con 23 gol).

La sfida che dunque Biraghi e compagni, già da domani sera a Vienna, si porranno sarà quella di provare a replicare non soltanto lo splendido percorso partito ad agosto 2022 al Franchi contro il Twente e concluso tra le lacrime a Praga il 7 giugno contro gli Hammers (sperando, ovviamente, in un epilogo tutto diverso) ma anche quella di “bissare” (o migliorare) le statistiche legate ai gol fatti. Impresa molto difficile ma non impossibile. E che parte con le incognite di un attacco che ai nastri di partenza si presenta del tutto stravolto rispetto a un anno fa: venduto ormai Cabral (il capocannoniere non solo della scorsa Conference con 7 gol ma anche “all time” della competizione viste anche le sue reti con il Basilea), è in procinto di lasciare anche Jovic, fatto fuori dalla lista Uefa nonostante un anno fa abbia chiuso alle spalle proprio del brasiliano nella classifica marcatori del terzo torneo Uefa (grazie ai suoi 6 centri). Out al momento anche Barak, che di reti ne aveva segnate ben 5.

La pressione - positiva, sia chiaro - adesso è tutta sulle spalle di Nzola e di Beltran, due punte che per un motivo o per un altro (il primo ha sempre giocato solo per salvarsi dopo una lunga gavetta nelle serie inferiori, il secondo è alla prima esperienza nel Vecchio Continente, pur avendo già fatto un torneo di assoluto prestigio come la Libertadores dove vanta 17 presenze e 3 centri) hanno totalizzato 0 gol nei tornei Uefa e contano in partenza di far meglio di chi li ha preceduti. La scommessa di Italiano è che il suo 9 e il suo 18 ci riescano nel minor tempo possibile.