DAL SOGNO ALL'INCUBO
La serata di ieri è stata incredibilmente drammatica, sportivamente parlando, per Lorenzo Venuti. Il terzino destro della Fiorentina, cresciuto nel settore giovanile viola e, come tutti sanno, tifoso da sempre di questa squadra, è stato protagonista negativo dell'episodio che ha deciso la sfida, mandando la palla nella propria porta al 91', quando tutto sembrava deciso e lo 0-0 era scritto. La prestazione del classe '95 nato a pochi chilometri da Firenze non è stata da incorniciare, qualche errore di precisione nei passaggi c'è stato e la spinta che aveva offerto Odriozola nel primo tempo non è stata ripetuta da Venuti nella ripresa, ma resta comunque complicatissimo attribuirgli delle colpe sulla situazione che ha portato allo 0-1.
Nello specifico è da evidenziare come Cuadrado crossi da destra senza la giusta opposizione da parte di Biraghi, Terracciano non sia irreprensibile sull'uscita, Milenkovic, pur in una partita ottima, manchi il pallone nell'intervento e così la sfera, in una frazione di secondo, sbatte sul corpo del difensore viola, finendo lentamente e crudelmente oltre la riga di porta. Le lacrime a fine gara di Venuti testimoniano una volta di più il suo attaccamento alla maglia, la sua generosità nei confronti della Fiorentina e il suo senso di appartenenza a un gruppo, una società e un club intero. Perché per lui ieri non era davvero una partita come le altre, anzi. Giocare era un sogno che si avverava, che disgraziatamente si è trasformato in un incubo a pochi secondi dal termine. Le critiche ci stanno e vanno sempre accettate, ma costruttive, gli insulti invece no, proprio no.