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DAL SOGNO CHAMPIONS ALLA REALTÀ: VIOLA, MA QUANTO VALI?

di Andrea Giannattasio

Tutta una questione di aspettative. E di obiettivi che, a questo punto, devono (in parte) cambiare. La dura realtà con cui si sta trovando inaspettatamente a dover fare i conti la Fiorentina stride in modo più che evidente con quelli che erano i sogni della squadra e dell'allenatore a poche settimane dall'inizio della stagione. Se infatti la società - a partire proprio dal presidente Commisso - ha scelto di non fissare un target per questa nuova annata sportiva  ("Dobbiamo migliorare il piazzamento dello scorso anno" ha sentenziato solo pochi giorni fa il numero uno viola), non erano state poche in estate le dichiarazioni coraggiose di chi intravedeva nel piazzamento Champions un traguardo alla portata dei viola.

Da Italiano a Milenkovic
Il primo a sognare (non certo a pretendere, sia chiaro) il quarto posto era stato del resto lo stesso Vincenzo Italiano, che nel corso di uno degli ultimi allenamenti di Moena aveva chiesto alla squadra di scendere in campo con il desiderio di raggiungere il traguardo più prestigioso, ma non sono stati pochi i giocatori che, nelle settimane successive, gli hanno fatto eco. A cominciare da Dodo ("Punteremo alla Conference e proveremo a lottare per un posto in Champions" aveva detto nel giorno della sua presentazione) fino a Milenkovic, che in occasione del suo rinnovo fino al 2027 si era lasciato sfuggire un poco sibillino: "Voglio la Champions: questo è il nostro obiettivo, lo abbiamo in testa e vogliamo raggiungerlo il prima possibile".

La Coppa di Jovic
Nemmeno Jovic, il giocatore forse più esperto della squadra, aveva scelto di volare più di tanto basso. Visto che oltre ad alcune frasi spavalde nel corso della sua presentazione ("Sono qui per puntare al quarto o quinto posto" e "Punto a fare 30 gol"), intervistato di recente dal portale della Uefa, aveva dichiarato come "tutti vorrebbero la Champions ma per fortuna c'è la Conference e abbiamo la possibilità di vincerla perché siamo tra i favoriti". Sogni, a questo punto, di mezza estate che - pur ancora tutti raggiungibili, tra tante difficoltà - adesso chiamano la Fiorentina a una nuova presa di coscienza. Per riprendere a volare, serve una svolta al più presto. Altrimenti, per il futuro, sarà opportuno tenere più basse le aspettative.