DALL'ABISSO ALLA RINCORSA: QUELLA CON L'ATALANTA ORA È LA GARA PIÙ IMPORTANTE DI APRILE
Che Vincenzo Italiano tenesse in modo particolare alla sfida di questa sera contro l’Atalanta lo si era già capito bene in occasione della trasferta in Polonia contro il Lech: fuori nella formazione di partenza almeno due titolari di peso (Igor e Ikoné) oltre allo squalificato Martinez Quarta e solo 51’ in campo per Gonzalez, limitato anche dal riacutizzarsi di una sindrome gastro-intestinale che lo ha messo ko all’intervallo. Eppure che quella di stasera si potesse trasformare addirittura nella gara più importante del mese di aprile non se lo sarebbe forse aspettato nemmeno lui. Inutile girarci attorno, la classifica (unita ai prossimi impegni in calendario) parla chiaro: archiviati (quasi) gli ostacoli Lech Poznan e Cremonese, con una semifinale di Conference e una finale di Coppa Italia già in tasca, adesso è diventata quella contro i bergamaschi la gara più delicata di tutte.
E questo per almeno tre motivi: perché, in primis, un successo servirebbe a dare continuità a un periodo d’oro che ha visto ottenere alla Fiorentina tredici risultati utili di fila, perché - sempre al netto dell’arrivo dei tre punti - potrebbe permettere viola di appaiare al 7° posto (e a quota 44) Juventus e Bologna e poi perché consentirebbe a Biraghi e compagni di mettere nel mirino proprio la squadra di Gasperini, che se fino a due mesi fa aveva creato il vuoto dietro di sé rispetto ai viola (fino a 7 giornate fa, la Dea aveva ben 17 punti di distacco rispetto all’undici di Italiano) adesso in caso di ko rischierebbe di essere sensibilmente avvicinata di viola, che salirebbero a soli -4. E con ancora otto gare da giocare in campionato e 24 punti a disposizione sarebbe un margine ancora decisamente colmabile. La parola, adesso, passa al campo.