.

DALL'OLIMPICO ALL'OLIMPICO

di Iacopo Barlotti

Una mission, per alcuni, impossible. Emiliano Viviano ha 11 partite per (ri)conquistare Firenze e la Fiorentina. La posizione del portiere, anzi, dei portieri, è ad oggi per i viola un grande punto interrogativo. Secondo alcuni se ne andranno entrambi: Neto ha già pronte le valigie per il Brasile (andandosene all'estero libererà un posto da extracomunitario), mentre Viviano non ha convinto Montella e il prezzo per il riscatto dal Palermo sembra oggettivamente fuori mercato.

Eppure in questo rush finale di campionato qualcosa può cambiare. Un gran finale di stagione del portiere fiorentino - e magari una trattativa al ribasso col Palermo - rimetterebbe probabilmente tutto in discussione, anche perché tornare sul mercato a cercare ben due portieri non è certo roba da nulla. E' vero, in questa stagione quasi mai Viviano è riuscito ad essere decisivo, determinante. Forse solo nelle due sfide col Parma: un rigore (su due) parato al Tardini, e un paio di buone parate (sullo 0-0) al Franchi. L'inzio di stagione stentato è invece sfociato nella serataccia dell'8 dicembre, contro la Roma. "Ancora non so capacitarmi di come sia potuto succedere" ha detto Viviano, mercoledì, ricordando la papera sul gol di Totti all'Olimpico.

Già, l'Olimpico. Viviano torna domani sera per la prima volta nella porta della serata che gli costò il posto per quasi due mesi. Ma da quando è tornato titolare la Fiorentina ha conquistato 3 vittorie in 5 partite, riprendendo la corsa all'alta classifica. Contro la Lazio la sfida fra portieri (con sfumature azzurre) sarà una delle chiavi dello scontro direttissimo: la Fiorentina corre per tornare in Europa, Viviano per restare il n.1 della sua squadra del cuore.