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DALLE PAROLE... AI FATTI

di Tommaso Loreto

Centottanta mila metri quadri, diciotto ettari per intendersi. Tre campi da calcio, 130 stanze nell'albergo foresteria destinato in parte alla squadra e in parte al pubblico, 10 schermi per una multisala da costruire nel nuovo centro sportivo con il 40% dell'investimento da 41,5 milioni che la Juventus conta di finanziare con i ricavi della nuova struttura. Dopo aver bruciato tutti sul fronte dello stadio, adesso, a Torino, sembrano intenzionati ad avviare il processo anche per la "Cittadella bianconera".

Roba da sfinirsi le unghie dal nervoso, o da perdere persino i capelli, se chi osserva da lontano non vive grandi simpatie nei confronti dei bianconeri o se, soprattutto, ormai da anni (4 per la precisione) ascolta fior di parole senza che ne seguano i fatti. Perchè tutto si potrà dire della Juventus (e molto si è detto) ma non che la proprietà bianconera, con il sostegno delle autorità comunali, non si sia data da fare sotto il profilo delle strutture.

E quella presentata ieri da Agnelli e Marotta, con la presenza del Sindaco torinese Fassino, sembra essere una nuvoa idea (vincente) dopo quella dello Juventus Stadium, ad oggi unico esempio di impianto di proprietà. Sarà anche per la rivalità che, allora, c'è di che rodersi il fegato a Firenze. Perchè da una parte, e dall'altra, il dialogo tra Fiorentina e Comune a oggi ha sortito soltanto ipotesi, illazioni, qualche sterile polemica e fiumi di rassicurazioni senza che niente di concreto ancora potesse accadere.

Gli 80 ettari richiesti da Diego Della Valle quattro anni or sono al "Four Season Hotel" sembravano fin troppi rispetto ai poco più di 30 offerti con l'area Mercafir, ma possibile che a Torino su (soltanto) 18 ettari si possa immaginare, ed edificare, una struttura in grado di riqualificare l'intera area? E ancora. Possibile che per la Fiorentina sia così fondamentale che la "Cittadella" sorga entro il Comune di Firenze quando la Juve si accontenta di allontanarsi di ben 8 Km dal centro di Torino? E quanto ancora sarà necessario attendere affinchè arrivi, direttamente dal club viola, un progetto del quale fino a oggi si è solo e soltanto parlato?

Le domande, di fatto, potrebbero proseguire a lungo. E come detto riguarderebbero la Fiorentina da un lato e il Comune dall'altro. Volendo per almeno altri quattro anni. Tanto da arrivare forse a capire perchè fuori da questa città determinate parole possano essere seguite dai fatti. Senza restare impantanate nelle sabbie mobili dei botta e risposta a distanza, delle procedure burocratiche o di qualsiasi altro motivo che possa spiegare perchè, oggi, l'idea della Fiorentina, nata a Firenze, resti soltanto teorica mentre altrove, nello specifico proprio in territorio bianconero a rendere ancora più bruciante la beffa, alle stesse parole siano destinati a seguire i fatti.