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DAY ONE

di Tommaso Loreto

Il Day One dei viola fila via liscio, tra la fatica che si fa inevitabilmente sentire per i duri allenamenti di Montella e uno scenario che toglie comunque il fiato. Dalla downtown dove sorge l’albergo che ospita i viola al campus universitario UIC Flames dove la squadra si allena sono circa venti i minuti di viaggio in pullman, ma tutto è organizzato nei minimi dettagli. La stessa struttura che ospita le sedute di Simeone e compagni è in linea con la concezione sportiva americana: spazi enormi, facilitazioni per gli atleti, campi di baseball, football e chiaramente soccer. 

Sulle tribune, a seguire l’allenamento, c’è Giancarlo Antognoni nella sua nuova veste di direttore tecnico, poco più in là a bordo campo il nuovo supervisore dell’area tecnica Dainelli fa altrettanto. Se al mattino un filo di vento rende tutto più semplice, nonostante il lavoro atletico e di possesso palla si svolga a forte intensità, nel pomeriggio gli oltre 30 gradi e il sole che picchia sul campo si fanno sentire. Eppure a giudicare dalle risposte dei giocatori fuso orario e stanchezza per il volo non sembrano pesare più di tanto, il lavoro per il momento soddisfa Montella. 

Il tecnico dovrebbe parlare presto, potrebbe già farlo nel secondo giorno di allenamenti insieme a un calciatore (ieri è toccato a Ceccherini che si augura di restare in viola - LEGGI QUI) ma le attenzioni sono già rivolte all’annunciato arrivo di Commisso fissato per la giornata di martedì 16 quando i viola apriranno ufficialmente l’International Champions Cup sfidando il Chivas Guadalajara nello stadio di Bridgeview, a pochi chilometri da Chicago. Un primo contatto con Chiesa, atteso a Charlotte nel North Carolina soltanto dal 17 luglio, sarà probabilmente rinviato al New Jersey, dove sono molte le iniziative allo studio per mettere in contatto squadra e tifosi, ma di sicuro per il nuovo presidente viola vedere per la prima volta la sua squadra sarà un’emozione difficile da scordare.