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DDR, VERETOUT E CHIESA, MATASSE CHE SI SBROGLIANO

di Luciana Magistrato

Dall'Argentina sono sicuri: DDR giocherà nel Boca. Le cifre che girano tra l'altro (500mila euro per un calciatore come lui) fanno capire che la decisione di De Rossi non ha nulla a che fare con i soldi. Pensare che il suo nome era nella lista dei giocatori che, al pari di Barzagli, parteciperanno da giovedì al ritiro AIC a Coverciano e sarebbe stata un'occasione in più per Prade e Montella di fargli la corte. Peccato. Un giocatore del suo carisma, indipendentemente dal numero di partite che avrebbe giocato, sarebbe stato un punto di riferimento e un valore aggiunto in uno spogliatoio da ricostruire.

Perso un grande obiettivo, sembra invece risolto uno dei casi viola in uscita, quello di Jordan Veretout. Il giocatore ormai era un separato in casa, da solo a Firenze, lontano dall'America e lontano da Moena. Alla fine vestirà la maglia giallorossa, prendendo 2 milioni e mezzo per 5 anni. Nelle casse viola 17/18 milioni più 2 di bonus, non tanto quanto la Fiorentina sperava da questa cessione in realtà ma inutile portare avanti una situazione chiara per tutti e che rischiava di tenere fermo il mercato e basta. Brava la Roma a lanciare l'affondo al momento giusto dopo le titubanze del Milan. E grazie alla Roma arriverà una pur piccola percentuale (metà del 10 per cento che va al Perugia) su Mancini che i giallorossi si sono aggiudicati.

Ora deve essere chiarito un ultimo caso viola, il più importante, quello di Federico Chiesa. Il giocatore si era eclissato da tutto, mercato compreso, nonostante l'accerchiamento di dirigenti e allenatore viola per farlo restare. Il contratto parla chiaro: Federico è un giocatore viola e solo la sua volontà di andarsene potrebbe cambiare la situazione. Ieri sera (ore 22 in Italia) è atterrato a Chicago e, oltre ad aver ritrovato i suoi compagni impegnati nella tournée americana, conoscerà anche Rocco Commisso che cercherà di trasmettergli il suo entusiasmo e la sua voglia di vederlo nella sua nuova Fiorentina. Vedremo se basterà a convincerlo e soprattutto se Chiesa, nel caso voglia andare, avrà subito al primo incontro il coraggio di esporsi. In Italia sarà già notte fonda ma in America ci sarà invece tempo per un primo importante confronto.