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DE LAURENTIIS E QUEL CORTEGGIAMENTO A CHIESA...

di Luciana Magistrato

Non si è mai nascosto Aurelio De Laurentiis, neanche quando ad inizio ottobre si è trovato accerchiato da giornalisti fiorentini che, durante la sua presenza al Festival del calcio, gli chiedevano di Chiesa. "Chiesa io l'ho chiesto varie volte ai Della Valle ma sono un po' duri d'orecchie, poi l'ho chiesto a Corvino e mi ha detto di no, l'ho chiesto all'amministratore delegato e mi ha detto di no. E allora gli ho detto almeno se lo vendete avvisatemi, siamo amici eh" furono le paroletestuali del presidente del Napoli sul talento viola. E sul prezzo disposto a spendere (dopo che ad agosto disse "sono pronto a fare un sacrificio", parole poi smentite ma...più per prudenza che altro) sempre a Firenze aggiunse "L'ho richiesto a Della Valle anche venti giorni fa. Se sono disposto a comprarlo? Sì, ma il valore non è in relazione a quello che può dare. Forse servono due anni di allenamenti per integrarsi nel modulo e nei meccanismi, poi bisogna uniformarsi agli altri come gli altri devono uniformarsi a te. Il problema dei Della Valle è che non hanno mai parlato di prezzi, ma loro sono bravi e quindi sarà caro".

Il prezzo ora Federico Chiesa ce l'ha perché, come ha documentato anche da Firenzeviola, i pretendenti al talento viola non mancano e il padre Enrico, che gli fa da agente, ha giustamente incontrato e comunque ascoltato i corteggiamenti di grandi squadre, almeno prima del rinnovo forse affrettato proprio per far tacere le sirene delle big o semplicemente gli avvoltoi pronti a rubare la preda. Il prezzo, vista la conferma di Federico su ottimi livelli al suo secondo anno di serie A, supera ormai 40 milioni e la cifra non spaventa certo i grandi club. Per lui si sono mossi Psg, Bayer ma anche Juventus e Inter oltre al Napoli, unico che si è esposto con De Laurentiis appunto. E giustamente il presidente rivendica, in virtù di un interessamento che c'è da tempo e dell'amicizia con i Della Valle, una priorità. Insomma "se lo vendete, avvertitemi prima" disse giustamente.

Domenica De Laurentiis avrà la possibilità di ammirare dal vivo le gesta del gioiello viola, pronto anche ad un bel futuro in nazionale (a detta di tutti gli addetti ai lavori sarà uno dei pilastri sui quali rifondare la squadra azzurra, indipendentemente dal nuovo ct e dai problemi della Federazione) e chissà che Chiesa jr non dimostri al Napoli di non avere timori reverenziali, lui che ha avuto il suo debutto in A contro la Juve con Paulo Sosa, e di essere all'altezza del San Paolo, magari con uno sgambetto alla squadra di Sarri. Perché intanto il suo talento se lo possono godere ancora Pioli e i tifosi fiorentini che, sognano certo, che il giocatore diventi una bandiera e non si perda dietro i top ingaggi e le sirene come Ulisse-Bernardeschi.