DE LAURENTIIS, Lega ingaggi arbitri: siano indenni. Sarri...
Fonte: dalla nostra inviata Luciana Magistrato
Aurelio De Laurentiis, durante il convegno sul Var all'Universià di Napoli per "Football Leader" ha espresso così il suo parere sugli arbitri e, a margine, ha risposto ad una domanda su Sarri: "VAR e arbitri italiani? Non voglio fare un j'accuse. Il problema è che a me, per usare un verbo napoletano, mi ha 'sfasterato' quando pilatescamente viene introdotto il principio del Var ma ai club viene negata la possibilità di non avere contrapposizione con la classe arbitrale. Un arbitro è una persona equidistante, se appartiene a una categoria inserita in una qualunque associazione federativa, è un errore. Quell'associazione darà voti, dovrà schierarsi e crea sbilancio. Credo che nel calcio, per un problema anagrafico, si sia vissuto su un compromesso conveniente. Quello dell'ignoranza, della non conoscenza. Nel '96, durante un governo Prodi, Veltroni trasformò i club in SpA con finalità lucrative. In quel momento Serie A, B e C dovevano essere rifondate. In Inghilterra non esiste legame tra la Premier e la Federcalcio, così come credo che la classe arbitrale dovrebbe essere assunta e pagata profumatamente e ammonita, se il caso, dalla Lega di A. Dovrebbero essere nostri dipendenti, non bisogna dargli il carico negativo di essere messe contro le tifoserie. Sarri? Non ci sono stati contatti, nessuno mi ha chiamato. Non faccio sconti a uno sì e a uno no. Non posso fare sconti ai tifosi: devo difenderli. La clausola è a difesa delle mie scelte, quando non vengono rispettate e mi si chiede di rispettare un contratto lo modifico ma è bilaterale. Mi chiedi più soldi? Metto la clausola, ma deve valere perché quei soldi li hai presi. Ora la clausola non vale? Non mi piace questo concetto unilaterale".