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DE SISTI, CHE FESTA! "Grazie Firenze..."

di Stefano Borgi

“Arrivederci mister, è stato un'onore”. “No guarda, che l'onore è tutto mio”. In questa risposta c'è tutto Giancarlo De Sisti. Noi che nel salutarlo pensavamo di sorprenderlo, di gratificarlo, rendere così il giusto omaggio ad un pezzo di storia viola. E invece è stato lui a sorprenderci, mostrando tutta la sua umanità, la sua semplicità. Anche se è stato uno di alto livello (ma non un numero uno, lo ha detto lui...) Giancarlo mai si sarebbe aspettato una festa simile. 200 persone radunate nell'auditorium del Museo del calcio, tutte per lui, e tutte (chi per un modo, chi per un altro) facenti parte del suo mondo. Lo “ius primae noctis” spetta alla famiglia: la moglie Nadia, il figlio Marco, le altre due figlie (una di queste è nata a Firenze) e poi i nipoti. Uno stuolo di bambini che sono entrati a sorpresa, proprio quando “picchio” non se l'aspettava. “Ahò, quando sò entrati i miei nipoti... per poco non me so messo a piagne”,  ha confessato il capitano del secondo scudetto viola. C'è andato vicino altre volte a commuoversi, il buon Giancarlo. Dopo la proiezione del film della sua vita (cortometraggio messo su da Marco Vichi, motore della serata ed uno dei fondatori di “Giglio Amico”) De Sisti si è alzato ed ha cominciato a parlare, a ringraziare, a riconoscere gli amici che erano lì per lui. A cominciare da Gianna Ferrante (moglie di Ugo, stopper del secondo scudetto e grande amico di Picchio), Alessandro ed Alberto Galdiolo. E poi compagni ed amici di un tempo: Antognoni, Magnini, Sarti, Hamrin, Roggi, Pandolfini (che lo portò a Firenze nel 1965), Esposito, Chiarugi, Merlo, Galbiati, Orlandini, Galli, Di Chiara, Desolati, Tendi, Restelli. Alcuni avuti da giocatore, altri da allenatore. Non mancavano le istituzioni cittadine (Giani e Nardella, anche se quest'ultimo ha fatto carriera...) e neppure la Fiorentina. Sandro Mencucci ha fatto gli onori di casa portando gli auguri di Andrea della Valle. Allo stesso tempo Mencucci ha fatto da tramite, invitando De Sisti domenica prossima al “Franchi” per assistere a Fiorentina-Genoa.

Alla fine, secondo tradizione, la torta. Un pan di spagna alla crema ricamato col numero 70, e le candeline spente a fianco della moglie Nadia. E ancora regali, maglie da firmare, un libro fotografico che ne ripercorre la carriera,una foto con tutti i capitani della Fiorentina presenti in sala... Le cartoline di auguri di Spalletti, Baggio, Passarella... e del tedesco Overath. Per chi non lo ricordasse, Giancarlo De Sisti ha disputato tutti i 120 minuti di Italia-Germania 4-3 di Mexico '70 (considerata la partita del secolo), proprio contro gente come Overath, Muller, Seeler, Beckenbauer... Insomma, non mancava niente: la grande storia viola, il cuore di Firenze, e la riconoscenza verso un uomo che ha dato tutto per Firenze. E che da Firenze ha ricevuto tanto. Auguri “picchio”.


www.stefanoborgi.it
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