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DELUSIONE GENERALE

di Tommaso Loreto

ADDIO CHAMPIONS - Se non è un addio, poco ci manca. Con la Roma che dilaga nel derby avvicinandosi al secondo posto occupato dal Napoli la zona Champions se ne va probabilmente in modo definitivo, e la Fiorentina non può far altro che guardarsi alle spalle. Perchè dopo il terzo pareggio tra Verona, Frosinone e Sampdoria, adesso, pensare a un rush finale che valga il terzo posto sembra pura utopia. Colpa di una squadra apparsa sempre più sulle gambe, sgonfiata nella testa, ma anche nel fisico. E certamente senza la rabbia che dovrebbe avere un gruppo reduce da due pareggi deludenti. Trame lente, prevedibili, e anche un modulo che oggi come oggi non sembra più pagare. Sousa prosegue sulla strada dei due mediani davanti alla difesa, ma anche ieri nè Badelj nè tanto meno Tino Costa hanno alimentato la manovra, mentre anche la conferma nei confronti di Babacar rispetto a Zarate non ha certamente pagato.

DELUSIONI E ALIBI - Una delusione generale, collettiva, che ha coinvolto la stessa proprietà, ieri rappresentata al "Franchi" dal patron Andrea Della Valle e dal presidente esecutivo Cognigni. Ed è proprio il calo evidente dell'ultimo mese ad aver infastidito e non poco i piani alti del club, tanto più dopo il richiamo ad allontanare la rassegnazione effettuato da ADV una decina di giorni fa. Appuato che il mercato di gennaio non ha funzionato (e pensare che l'80% degli acquisti sia stato utile sembra oggi ancora più irrealistico) in tanti si aspettavano risposte diverse in queste tre sfide, ed è inevitabile pensare che, al netto di rinforzi non arrivati, la squadra viola avesse comunque tutte le carte in regola per battere Verona, Frosinone e Sampdoria. Una sorta di alibi, il mancato rafforzamento invernale, che si è fatto strada nella testa della squadra.

LA RIVOLUZIONE ALL'ORIZZONTE - Adesso, come detto, l'obiettivo non può che essere la difesa della posizione conquistata, poi sarà tempo di decisioni. Restano tutti "sotto esame", dal comparto dirigenziale a squadra e tecnico, con i cambiamenti all'orizzonte che, nonostante qualche smentita, continuano a essere più che probabili. Probabilmente anche questo aspetto influisce e alimenta l'arresa del gruppo sportivo, ma questa è la realtà di questi giorni. Pradè e Angeloni, in tal senso, sono i più in bilico, quanto a Rogg l'idea potrebbe anche essere quella di un nuovo incarico visto il suo arrivo in Fiorentina datato soltanto un anno fa. Ma in mezzo alla delusione cocente del terzo pareggio consecutivo, l'unica certezza è l'altra delusione, quella che serpeggia ovunque. Tra la tifoseria, in primis, ma adesso anche nella stessa proprietà. 


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