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DESAPARECIDO

di Dimitri Conti

Titolare nella bruttissima sconfitta dell'esordio viola in campionato - quando la Fiorentina fu regolata in casa dell'Inter con un secco 3-0 - ma poi rapidamente sparito dai radar della formazione titolare gigliata: basterebbero queste poche parole per descrivere l'avvio di stagione dell'uruguayano Maxi Olivera nella Fiorentina. Proviamo a ripercorrere con ordine le varie tappe che hanno portato allo scivolamento in panchina del laterale mancino.

Nel pre-campionato lo si è visto sempre utilizzato, ma più per una scarsezza di risorse per la fascia difensiva mancina che non per una volontà ferrea di Pioli di puntarci. Con l'addio di Milic perfezionato in data 23 luglio, e l'acquisto di Biraghi ufficializzato soltanto a Ferragosto, c'è stato grande spazio da sfruttare a disposizione di Olivera data la presenza del solo Ranieri come altro terzino sinistro. L'ampio minutaggio gli è valso il posto da titolare alla prima, a discapito dell'appena arrivato Biraghi.

Dalla settimana successiva però è cambiato tutto: Biraghi ha rapidamente conquistato Pioli e le gerarchie si sono rovesciate. Olivera da lì in avanti ha perso il posto senza se e senza ma: solo panchine per lui fino a qui, con un unico subentro, quando contro l'Atalanta è stato inserito per gli ultimi venti minuti a causa dell'infortunio lamentato dallo stesso Biraghi. Un desaparecido in piena regola, dunque. Chissà che la brutta prestazione veronese di Biraghi non possa mutare qualcosa. Pare difficile però che Pioli, dopo una sola vera uscita a vuoto, torni sui suoi passi rispetto ad una scelta così netta.