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DI BELLE SPERANZE

di Tommaso Loreto

I maligni, forse, a prima vista potranno leggere le parole in questione in modo quasi ironico. Un po' in stile "Le ultime parole famose" rese celebri dalla Gialappa's Band. E invece, all'inizio di una nuova avventura, è giusto mantenere alta la dose di ottimismo e, perchè no, provare pure a concedere crediti di fiducia. Infondo, per entrambi, la simpatia potrebbe pure essere immediata, quasi a pelle. Matija Nastasic, classe 1993, dal Partizan Belgrado, Romulo dall'Atletico Paranaense.

Sono loro due, al momento, a prendersi tutte le curiosità del ritiro. E non solo perchè trattasi degli unici due acquisti della Fiorentina. Il difensore, infondo, era già di casa a Firenze dopo i contatti ampiamente avviati più di un anno fa, il brasiliano, invece, tocca quell'arcana fantasia legata ai sudamericani, e ai brasiliani in generale. Del resto, fra i vari luoghi comuni, il fatto che i brasiliani sappiano giocare a calcio, resta fra i più gettonati.

Ed eccolo Romulo, con la maglia gialla che ricorda più la Seleçao brasiliana che non quell'azzurro che, addiruttura, viene quasi chiamato in ballo. I paragoni con Maicon fioccano con estrema facilità, lui non si scompone e rilancia Denilson e Cafù. Infondo, avere modelli, non può che aiutarti che a emularli. E che dire di Nastasic. Sarà anche appena maggiorenne, ma di tutti i possibili avversari che potrà affrontare, tirare in ballo Ibrahimovic è persino sfacciato. Come, comunque, un giovane talento deve pur essere.

Sono loro due, oggi, le belle speranze della Fiorentina. E se anche Romulo non diventerà Cafù, o Nastasic non annullerà Ibra, l'importante è che riescano ad inserirsi in gruppo e a dare qualità a una squadra ancora tutta da inventare. Ma, al tempo stesso, nella quale la loro voglia potrà essere la miccia da accendere per una stagione che, davvero, riporti la Fiorentina in Europa facendola uscire da un circolo di malumori che continua ad aleggiare intorno a tutto e tutti.