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DI NECESSITÀ VIRTÙ: L'EVOLUZIONE DI UNA GRANDE FIORENTINA

di Pietro Lazzerini

Se in molti aspettavano al varco la Fiorentina, al secondo big match della stagione dopo il ko di San Siro, la risposta dei viola è andata anche oltre alle più rosee aspettative. Questione innanzitutto di personalità, quella che aveva permesso alla squadra di Italiano pochi giorni fa di pareggiare i conti col Ferencvaros dopo essere andata sotto di due reti. Quella che la Fiorentina ha mostrato sempre insieme a una grande dose di identità, sempre a parte la sconfitta subita contro l'Inter. Una partita, quella, che è servita da lezione, anche per il tecnico gigliato, che ieri ha schierato i più in forma e non solo i migliori, ottenendo in cambio una prestazione maiuscola. 

Personalità dicevamo, quella che Italiano ormai ha inculcato in questa squadra, capace di andare oltre i propri limiti segnando per esempio con 12 effettivi e vincendo una partita complessa, senza regali e solo con le proprie armi: identità, coesione, qualità. Uno dei marchi di fabbrica del tecnico della Fiorentina è anche quello di trasformare dei potenziali errori o qualche sfortuna di troppo, in virtù imprevedibili. Basta pensare al nuovo ruolo ibrido di Martinez Quarta, oppure alla crescita di Kayode e Parisi. Duncan è tornato ad essere un centrocampista totale come quello che spinse i viola ad acquistarlo dal Sassuolo. Le punte non segnano? Ci pensano gli uomini in più della rosa: Nico e Bonaventura

Tenere questo ritmo senza i gol degli attaccanti centrali non è probabilmente sostenibile, ma intanto la cooperativa offensiva e il coraggio del mister hanno permesso alla squadra di passare indenni il miniciclo di 7 partite post Inter, senza ko, con 4 vittorie e 3 pareggi, affrontando tra le altre Atalanta e Napoli. Un rendimento che non lascia spazio a dubbi perché ormai non è una sorpresa, con 8 punti in più rispetto alla passata stagione e una classifica che permette ai viola di sognare in grande. 

Non sdoganiamo ancora parole che rischiano di mettere troppa pressione a questa bella realtà. Ma sottolineiamo con fermezza un rendimento sui generis, nato dai limiti, cresciuto con le ambizioni personali e di squadra. Godiamoci la sosta, sperando che passi in fretta.