DIAMANTI, ONORATO DI TORNARE A FIRENZE. IO IL NUOVO ROBBIATI
Giornata di presentazioni in casa viola. In sala stampa il club manager Vincenzo Guerini presenta infatti il nuovo acquisto della Fiorentina Alessandro Diamanti. Queste le parole del giocatore: "Cosa mi ha spinto ad accettare la Fiorentina?Ho finito il 15 novembre col Guangzhou e sono tornato qui con l'idea di ritornare in Cina dopo le feste. Poi ho scoperto l'interesse di tante squadre, compreso quello della Fiorentina, e ho dato il mio benestare perché penso che questa sia una sfida molto importante per me. La mia carriera è stata un po' strana, ma le sfide mi sono sempre piaciute. I miei assist per Gomez? Preferisco parlare di tutta la squadra, non solo dei singoli. Ieri ho visto una bella partita e sono pronto ad aiutare i miei nuovi compagni. Riguardo a Gomez, i momenti difficili capitano a tutti i grandi i giocatori e lui saprà senza dubbio come superare questo periodo difficile. Il mio passato in viola? Tornare dopo 10 anni in prima squadra è un onore per me, mi fa davvero piacere. Significa che ho lavorato tanto e bene in questi anni. Cosa significa giocare a Firenze per un toscano come me ? Io do tutto in campo, mi svuoto totalmente. Giocare qua sarà come farlo da altre parti, ma possiamo dire che a Firenze essendo toscano sarà ancora meglio. La mia qualità principale è sempre stato l'impegno che metto in ogni partita. E' proprio questo che mi ha portato a giocare in Nazionale e ad alti livelli. L'interesse della Juve? Si dice il peccato ma non il peccatore. Su di me c'erano anche altre squadre, è vero, ma io ho scelto la Fiorentina. La Nazionale? Me la dovrò meritare prestazione dopo prestazione. Perché ho scelto i viola? E' una grande sfida. Poi da 12.000 km arrivare a 12 km da casa è un vero record per me. Conosco bene questa piazza e sono emozionato per il ritorno a Firenze. Tornare qui da protagonista è davvero bello. I miei obiettivi? Io penso a lavorare a testa bassa giorno per giorno. Questo è quello che ho sempre fatto. Se qualcuno mi ha consigliato Firenze? Non c'era bisogno che mi dicessero di venire qui, sono cose che si sanno tra calciatori se una piazza merita o meno. Gilardino, che per me è come un fratello, è innamorato di Firenze e quindi me ne ha parlato bene, così come Dainelli. Le mie condizioni fisiche? Mi sento al massimo delle forze. Oggi mi sono finalmente allenato col gruppo e mi sono sentito bene. La condizione migliore arriverà con la costanza negli allenamenti. Gli obiettivi stagionali della Fiorentina? Questa squadra sulla carta può vincere contro chiunque, gli obiettivi ce li daremo domenica dopo domenica. Il rapporto con Montella? Sono a sua disposizione. Farò tutto quello che mi dice. I dettagli del mio trasferimento a Firenze? Arrivo in prestito con diritto di riscatto. Quando si è visto il Diamanti migliore? Secondo me negli ultimi 4-5 anni. Anche in Premier ho fatto 8 gol in 30 partite da centrocampista. Non avevo ancora il nome, ma pure a Brescia feci una grande stagione. Il mio rendimento migliore l'ho avuto poi a Bologna, come continuità, assist e gol. La maglia numero 18? Non c'era tanta scelta. Il 18 è nata la mia prima figlia, l'8 il mio terzo. L'8 inoltre è un numero fortunato in Cina. Ho provato a mischiare un po' le carte. Il mio umore? Sono carico e ho grande voglia. Sono fatto così, giocherei sempre. Non vedo l'ora di tornare a giocare a calcio. In cosa posso ancora migliorare? Si migliora tutti i giorni. Cosa porterei in Italia del campionato cinese? I soldi dei presidenti (ride ndr). E' stata un'esperienza completamente differente, dal punto di vista professionale e culturale. Non si tratta di un campionato facile sia per il livello tecnico degli avversari sia per le temperature con cui ci si ritrova a giocare. Un giocatore che preferisco nella Fiorentina? Non ce n'è uno in particolare, io parlo di tutta la squadra. Un ex viola che mi è rimasto nel cuore? Dico Robbiati, un mancino che vidi giocare tanto tanto tempo fa contro il Milan e che mi colpì profondamente. Un commento sulla Serie A? Avrò visto 3-4 partite perché sono qua solamente da un mese. Non vedo molte differenze rispetto a quando sono andato via. Se ho imparato il cinese? Credo che sia impossibile impararlo per me. La mia tata e mia moglie sono cinesi, i miei figli lo parlano alla perfezione ma io temo proprio che non ce la farò mai".