.

DIECI ANNI DOPO

di Tommaso Loreto

Dieci lunghi anni. Erano i primi d'agosto quando l'AC Fiorentina moriva per lasciare spazio alla neonata Florentia Viola. Tra il primo d'agosto e il 3 di quel mese le istituzioni cittadine (da Giani fino all'allora Sindaco Domenici) individuarono nel gruppo di Diego Della Valle la proprietà che avrebbe rilevato, un anno più tardi, il titolo sportivo della defunta Fiorentina. Giornate convulse, mentre Firenze ribolliva dal caldo e dalla rabbia di un'intera tifoseria che vedeva spazzata via non solo la propria squadra, ma la sua intera storia.

E fu proprio con Diego Della Valle, e il fratello Andrea, che nacque in poco tempo la società e poi la squadra che avrebbe scalato le categorie del campionato italiano. Una stagione in C2 da 25000 abbonati, trascinati in campo da un Riganò incontenibile, e con Giovanni Galli a sondare il mercato, e gli allenatori. L'esperimento Vierchowod non regalò i frutti sperati, mentre Cavasin fu l'uomo giusto almeno per tornare a giocarsi la serie cadetta. Poi il cambio con Mondonico, l'arrivo di Lucchesi in società, e infine quello spareggio indimenticabile con almeno 8000 tifosi viola a Perugia per idolatrare Fantini, protagonista della doppia sfida che riportò la Viola finalmente in Serie A.

Fu quello, di certo, il momento più difficile dell'era Della Valle. L'annata in A sotto le pressioni, e le angherie della classe arbitrale, che volgeva al peggio. Miccoli e compagni incapaci di reagire di fronte a delusioni in serie. Infine la salvezza all'ultima giornata, prima che il polverone di Calciopoli ricoprisse tutto e tutti. Anche a Firenze. Da quelle ceneri ripartirono i Della Valle. Scegliendo Pantaleo Corvino e Cesare Prandelli, veri e propri artefici dei successi collezionati da quell'anno in poi. Fino a scalfire l'Olimpo del calcio, sfiorando un clamoroso quarto di finale di Champions League.

Gli ultimi due anni viola, ormai, sono storia nota. Con la difficoltà di riaprire il ciclo che Corvino e Prandelli hanno alimentato per 5 lunghe stagioni, e con l'addio di un DDV sempre meno appassionato al mondo del pallone, e alle vicende gigliate (Cittadella inclusa). Oggi, dieci anni più tardi la rinascita viola, la Fiorentina si affida ad Andrea Della Valle. Al suo entusiasmo sventolato a Moena nei giorni scorsi, alla sua voglia di rivincita, all'affetto della gente nei suoi confronti, e alla fiducia che Firenze è ancora giustamente disposta a regalare a questa proprietà. 

ADV è atteso in ritiro nei prossimi giorni, e oltre alla presentazione della squadra, non è da escludere che possa arrivare anche il momento della celebrazione di questi dieci anni in viola per i Della Valle. Festa o meno, dieci anni di ricordi, restano nel cuore e nella mente dei tifosi. Alimentando, di nuovo, sogni e speranze per una squadra che torni a far divertire come ha fatto, per la maggior parte dei 10 anni in questione. Due stagioni buie non cancellano la storia dei Della Valle a Firenze, e anzi, rappresentano il patrimonio di una famiglia che, comunque la si pensi, su Firenze e la Fiorentina ha saputo e voluto investire. 

Auguri, dunque, Fiorentina, e auguri ai Della Valle per 10 anni di calcio in viola. Firenze, seppure con le sue divisioni, le sue critiche e i suoi scetticismi, è sempre stata dalla vostra parte. Anche dieci anni dopo i primi vagiti della Florentia Viola.