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DIFESA DA SISTEMARE E UN GUD IN PIU PER DISSIPARE LE NUBI

di Luciana Magistrato

Sicuramente Raffaele Palladino passerà la serata guardando con attenzione la partita della Lazio contro il Verona  perché domenica non dovrà lasciare nulla al caso e di intentato. Da domani inzia il percorso che porterà a quella partita, già determinante per la Fiorentina che dopo quattro partite di A e due di Conference non ha ancora sentito il "rumore" della vittoria (a parte il passaggio dei playoff di Conference) ma quello delle prime e non più velate critiche. 

Panchina salda o meno, 10 gol presi in 6 partite sono d'altronde un campanello di allarme che Palladino non può sottovalutare. Il problema più che di modulo però è di squadra poco rodata e di uomini con caratteristiche e limiti simili e conosciuti visto che sono gli stessi dello scorso anno per ora, e l'unico volto nuovo, Pongracic al posto di Milenkovic , è evidentemente fuori forma. Pazienza, lavoro e concentrazione per 90 minuti più recupero sono le uniche vie per guarire dal mal di gol subiti.

Da domani inoltre sarà di nuovo in gruppo Albert Gudmundsson che, dopo la settimana impegnativa in Islanda per il processo, ieri sera si è rilassato a Perugia con uno dei suoi amici, il giocatore del Grifo Adam Palsson. Messo alle spalle il processo e l'infortunio, il giocatore dovrà dare qualità e sostanza dietro Kean, dove Colpani e gli altri trequartisti non incidono ancora. Le speranze sono tutte riposte su di lui anche se sarà ineviotabilmente fuori condizione visto il lungo stop.

E' insomma sulla correzione degli errori dietro (dovuti anche ad una squadra che non è ancora tale anche se a Bergamo qualche sprazzo per 44 minuti si è visto) e sull'apporto di Gudmundsson che Palladino dovrà dunque fare affidamento. Per dissipare quelle nuvole che iniziano ad addensarsi anche su di lui, forse poco protetto dalla società in questo periodo. Iiziano anche ad aleggiare gli spettri dei primi allenatori liberi. Non a caso la presenza di Ivan Juric, allenatore sempre piaciuto a Pradè che voleva portarlo da tempo alla Fiorentina, non è passata inosservata, anche se riconosciamo al tecnico croato la libertà di vedere tutte le partite che vuole. Commisso però alla squadra e al suo tecnico ha fatto una promessa al pranzo appena arrivato al Viola Park: di proteggerli da tutto e tutti ed è questo che il presidente dovrà fare per tranquillizzare l'ambiente.