DIFESA, TUTTE LE STRADE PORTANO A...MILANO
La Fiorentina è in Olanda, dove questa sera giocherà contro l'AZ Alkmaar, nell'ultimo test amichevole prima dell'appuntamento decisivo della stagione: la gara di ritorno del preliminare di Champions. Per la Fiorentina entrare nel tabellone principale della massima competizione europea per club ha un valore inestimabile. Prima di tutto per ripagare tutta la città , i tifosi, ma anche la società, e tutti i calciatori di tre anni di sacrifici e di risultati straordinari. Ma c'è anche un altro motivo per cui i gigliati non possono fallire questo obiettivo, ed è quello economico. La proprietà non ha badato a spese in questa campagna acquisti, staccando assegni per 50 milioni di euro. La qualificazione alla fase a gironi della Champions League porta con sè un tesoro di 9-10 milioni di euro, che vogliono dire boccata d'ossigeno, ma anche, e soprattutto, soldi buoni per regalare a Prandelli l'ultimo, grande colpo di questo mercato da sogno. Il tecnico viola lo sa. La sua Fiorentina, già ora molto competitiva, potrebbe davvero tentare l'assalto al gotha del calcio italiano se arrivasse un grande centrale difensivo. La rosa viola è di primissimo livello, completa e di qualità in ogni reparto. Manca un tassello, l'ultimo, il difensore centrale. Ma perchè ai viola serve così tanto questo ultimo acquisto? Proviamo a spiegarlo.
I centrali a disposizione di Prandelli sono, al momento, cinque: Gamberini, Dainelli, Kroldrup, Da Costa e Mazuch. Di questi, il solo "Gambero" ha dimostrato di poter garantire un livello elevato e, soprattutto, costante, senza cali di prestazioni. L'unico suo limite è rappresentato da una certa predisposizione agli infortuni muscolari, ma questo sembra essere dovuto al suo continuo utilizzo, senza avere, salvo rarissime occaioni, l'opportunità di riposare. Ma lui non si tocca, è il leader della retroguardia viola e, parole di Marcello Lippi, "il futuro della Nazionale". Diversa la situazione di Dario Dainelli. Il capitano viola viene da una stagione deludente, complici anche diversi infortuni, e in questo mercato è stato spesso vicino all'addio. Contro lo Slavia, nella gara d'andata, è tornato titolare, con buoni risultati, rilanciando la propria candidatura per un ruolo da protagonista. Del resto, due anni fa il numero tre viola ha composto, con Gamberini, la coppia centrale di quella che risultò la miglior difesa della serie A. Kroldrup è una validissima seconda scelta, anche se nelle gerarchie di Prandelli è ormai alla pari con Dainelli. Il danese rappresenta una delle vittorie di Corvino, che lo ha acquistato quando nessuno lo voleva, mentre adesso il suo valore è riconosciuto da tutti. Ma proprio questi due giocatori, Dainelli e Kroldrup, hanno un grande limite: non sembrano in grado di giocare insieme, in coppia. Soprattutto davanti ad attaccanti rapidi, i due andrebbero in enorme difficoltà, e non si può chiedere a Gamberini di giocare tutte le partite.
Ci sono poi i due giovani: Da Costa e Mazuch. Entrambi sono titolari nelle rispettive Under 21, ma ancora non sembrano pronti per giocare ai massimi livelli con la maglia viola. Il ceco ha esordito lo scorso anno, in Coppa Italia, mostrando grandi potenzialità e notevoli margini di miglioramento. Corvino sa di essersi assicurato un difensore che, in prospettiva, vale una maglia da titolare a Firenze, ma ancora no. Da Costa è un piccolo mistero. Acquistato per 4.5 milioni di euro, è stato presentato da tutto, compreso Scolari, come un grandissimo difensore, dotato di mezzi straordinari. Il suo inserimento nel calcio italiano e negli schemi di Prandelli si è rivelato però molto lento e difficile, ed il suo valore è ancora tutto da scoprire.
Ecco perchè serve un centrale, un centrale che sappia impostare l'azione e che, all'occorrenza, sia in grado di giostrare sulla fascia destra. Prandelli conosce come pochi il calcio moderno, ed è conscio del fatto che la retroguardia viola "manca" in due aspetti fondamentali. Uno è l'importanza dei calci piazzati e la capacità di sfruttarli. I viola segnano poco con i difensori ed avere questo tipo di arma è, invece, una grande risorsa. L'altro aspetto è più tattico. Nel calcio moderno l'azione deve partire dai difensori, che devono essere i primi registi della squadra. Alla Fiorentina manca un calciatore capace di farlo. Gamberini è un marcatore formidabile, ma non eccelle a livello tecnico e segna pochissimi goal, stesso discorso vale per Kroldrup. Dainelli, sotto questi punti di vista, vale qualcosa in più ma non è abbastanza, per Prandelli. Ecco allora da dove nasce la rischiesta del mister: Nicolas Burdisso. L'argentino dell'Inter ha tutte le qualità che servono alla Fiorentina: fortissimo di testa e pericoloso sui calci da fermo, buona tecnica individuale, ama giocare la palla e, inoltre, sa ricoprire con buoni risultati anche il ruolo di terzino destro. Fino a qualche giorno fa la pista che portava al centrale dell'Inter sembrava tramontata, ma nelle ultime ore tutto si è riaperto. Mourinho sta recuperando i difensori che lui considera titolari - Chivu, Cordoba, Samuel e Materazzi - ed ecco che, nell'ultimissimo giorno di mercato, valutate le condizioni di questi giocatori, potrebbe dare il via libera alla cessione di Burdisso. La Fiorentina aspetta, anche perchè prima di presentare l'ultima offerta - circa 8 milioni cash, o 5 più il cartellino di Da Costa - deve assicurarsi la qualificazione alla Champions League. Una volta ottenuta la certezza di incassare i soldi derivanti dal superamento del preliminare, partirà l'assalto a Burdisso. Scartate, al momento le altre ipotesi, come Alex Da Silva. Osservato e giudicato acerbo. Tutte le strade, insomma portano a Milano, sponda nerazzurra. L'obiettivo? Uno e uno solo: Burdisso
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