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DNA IRRINUNCIABILE

di Tommaso Loreto

L’attesa è quasi al termine, e comunque era già cominciata da giorni. La vigilia del primo atto della semifinale di coppa riporta il clima delle grandi sfide in città, in uno scenario che si preannuncia surriscaldato per il ritorno di Vlahovic in quello che era il suo stadio. Sfida nella sfida, lo stesso trattamento che il Franchi riserverà al centravanti serbo, tema che non necessariamente potrebbe risultare portante se alla fine Allegri decidesse di sorprendere tutti tenendolo inizialmente in panchina.

Intanto se Italiano può sorridere per un Torreira senza problemi, e per un Nico Gonzalez comunque fresco per i pochi minuti con il Sassuolo, la Juve fa i conti con gli indisponibili che aumentano, ultimo Zakaria che resterà fermo per una ventina di giorni. Niente di considerabile come un vantaggio, almeno non quanto l’impostazione e il gioco divenuta marchio di fabbrica della Fiorentina di Italiano.

E’ d’altronde anche dalle luci mostrate a Reggio Emilia che i viola possono e devono ripartire, lavorando sulle ombre che hanno favorito la vittoria degli uomini di Dionisi ma affidandosi a un gioco che si è affinato gara dopo gara pur con le sue pecche (spesso difensive). Un DNA irrinunciabile, un’identità che ha convinto tutto l'ambiente in fretta perchè sempre e comunque indirizzata alla ricerca del massimo risultato, strategia che in linea di massima i viola porteranno avanti anche nella doppia sfida che prenderà il via da domani sera.


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