.

DO YOU SPEAK ENGLISH?

di Dimitri Conti

Il sasso l'aveva lanciato qualche tempo fa Joe Barone. Il dg della Fiorentina, parlando al solito di uno dei temi fin qui più caldi, e lo sarà anche nella prossima sessione di mercato, ossia Federico Chiesa, aveva lasciato trapelare in maniera sibillina un "stiamo parlando inglese" che subito ha acceso le sirene Oltremanica, dove non è un mistero che i principali club di Premier abbiano messo ormai da tempo nel mirino il figlio d'arte in maglia viola. Ad oggi, tra l'altro, l'opzione estero sembra prevalere abbastanza nettamente rispetto all'ennesimo Derby d'Italia.

Non a caso qualche giorno fa si è accesa nuovamente la spia, in direzione Regno Unito e più precisamente Manchester, dove lo United sembra aver individuato nel classe '97 della Fiorentina l'alternativa di mercato qualora dovesse essere mancato il colpaccio Sancho, ben più costoso rispetto a Chiesa. Di certo per i Red Devils, al pari del Chelsea che da diversi anni ormai guarda in Italia nelle sue sessioni di mercato, con Lampard che apprezza le doti fisiche e tecniche del calciatore, o del Liverpool, per esplosività di sistema forse la sua casa ideale. Non soltanto l'Inghilterra, peraltro, visto che da diverso tempo il Bayern Monaco osserva con interesse verso Firenze, magari sperando adesso di potersi appoggiare allo sponsor esterno Ribery.

Il punto, più che altro, sta nella difficoltà delle società italiane, anche delle più illustri, nel potersi permettere la cifra che la Fiorentina chiede per il suo gioiellino. I 70 milioni richiesti non sono facili né da trovare, viste le imposizioni arrivate dal Covid-19, né da scalfire a suon di contropartite tecniche, visto che da quell'orecchio fin qui la società viola sembra sentirci poco e nulla. E se la Juventus in questo momento sembrerebbe avere altri pensieri per la testa, in casa Inter è venuto allo scoperto l'ad Marotta, che ha ammesso l'eccessivo costo di un'operazione che i nerazzurri in questo momento, senza girarci troppo attorno, non possono permettersi. Ecco perché nelle prossime settimane sembra più lecito buttare un occhio fuori dai confini, per pensare ad un futuro di Chiesa lontano da Firenze.