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DONADEL-MUTU, Un pezzo di viola che se ne va

di Marco Gori

L'uno pare il contrario dell'altro.

Marco Donadel, grinta e cultura del lavoro: non dimenticheremo mai il suo recupero-lampo nell'estate del 2007, quando per riprendersi da un grave infortunio muscolare rinunciò alle vacanze per faticare all'interno del "Franchi" e poi dedicarsi a lunghe maratone sulle montagne altoatesine.

Adrian Mutu, genio e sregolatezza: infortuni, sibutramina, presunti coinvolgimenti in risse, ma una media-gol stratosferica, e gesti che resteranno nella memoria dei tifosi viola come la punizione battuta magistralmente al Philips Stadion.

Entrambi però hanno qualcosa in comune

L'arrivo a Firenze: per tutti e due accompagnato da un certo scetticismo, subito smentito sul campo dai diretti interessati, con il mediano veneto protagonista prima della salvezza in quella strana stagione 2004-2005, poi determinante nella corsa, l'anno successivo, al quarto posto, e l'attaccante rumeno che sorprese l'Italia intera trascinando insieme a Luca Toni la Fiorentina da un -15 in classifica alla qualificazione alla Coppa UEFA. E ora..Ora forse anche l'addio alla nostra città e alla nostra amata squadra. Per ora niente di ufficiale, ma, vox populi vox dei, tanto tuonò che piovve. Il popolo viola si è ormai abituato, soprattutto dopo gli anni della gestione Cecchi Gori, a non affezionarsi più di tanto ai singoli. Partito Toni è stato amore a prima vista per Gilardino, la grinta di Sinisa Mihajlovic sta già rimpiazzando nell'immaginario collettivo la signorilità di Cesare Prandelli. Sta di fatto che, se dovesse concretizzarsi la loro cessione a Genoa e Fenerbahçe, un altro pezzetto della recente storia viola si staccherebbe dal "Franchi". Ed anche loro meriterebbero un giusto commiato da parte di coloro che, anche grazie a questi due giocatori, hanno vissuto quattro anni e mezzo di straordinarie emozioni.