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DOPO QUASI TRE MESI

di Dimitri Conti

Non è certamente una delle partite alle quali si arriverà con la maggior tensione sportiva dell'anno, quella di domenica pomeriggio al Franchi con il Chievo, ma in realtà ci sono degli aspetti che dovrebbero portare Pioli e quelli che saranno gli undici titolari da lui designati per affrontare i clivensi ad arrivare all'impegno senza il timore che possano mancare motivazioni, nonostante un campionato che fino a qui si è rivelato avaro di reali soddisfazioni per la squadra e per il popolo gigliato. Uno è soprattutto il dato che spaventa: la vittoria tra le mura amiche manca addirittura dal 3 dicembre.

Insomma, eravamo ancora nello scorso anno solare, il 2017. E Babacar, attuale centravanti dei neroverdi, era ancora in maglia viola. Viceversa Falcinelli non era ancora il vice di Simeone (a segno in quella partita, tra l'altro) ma di Matri. Digressioni non così fondamentali, ma utili per estremizzare il concetto di quanto tempo sia che la Fiorentina non ottiene tre punti in casa. Da quel 3 dicembre si sono giocate altre cinque gare al Franchi, per un misero bottino complessivo di tre punti. Arrivati nelle prime tre contro il Genoa, Inter e Milan. Successivamente due ko consecutivi, entrambi piuttosto bruschi: prima il tonfo contro l'Hellas, che ha portato ad allargare la frattura tra una fetta consistente di tifo e la proprietà gigliata, quindi lo 0-2 contro l'odiatissima Juventus del contestatissimo Bernardeschi. Insomma, inutile girarci intorno: l'imperativo, domenica, sarà vincere. Dopo quasi tre mesi di astinenza.