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DOPPIA MISSIONE

di Tommaso Loreto

Ha raccontato il possibile Daniele Pradè. Il direttore sportivo lo ha fatto ieri in conferenza stampa senza risparmiarsi di fronte alle domande, come d’abitudine e fornendo spiegazioni alla finestra di mercato estiva da poco conclusa. Oltre una verità su Chiesa che più o meno avevano già intuito tutti Pradè non si è sottratto dalla responsabilità della scelta sbagliata sulla fascia da capitano, ma ha anche rilanciato il valore di una rosa che la società considera più forte della scorsa stagione. 

Di certo un assist che non può non chiamare in causa Iachini, tecnico chiamato in causa anche nel corso della conferenza di ieri con riferimento a una fiducia che resta intatta. Non è dato sapere quanto di vero ci possa essere nella battuta riferita dal diesse ("a Iachini dico sempre, scherzando, che una squadra così non l’ha mai allenata") ma al tempo stesso arrivi e scelte appena operate sul mercato raccontano di un disegno tattico non necessariamente strutturato sulle idee del tecnico. Il 352 ribadito a più riprese in queste prime tre giornate di campionato è quindi a forte rischio, ed è nel salto cui è chiamato Iachini che si annidano le incognite di questa stagione. 

L’adattamento di Amrabat in un ruolo di regia davanti alla difesa è indubbiamente dettato anche dai problemi di Pulgar, ma potrebbe non essere la sola contraddizione da affrontare partita dopo partita. Se l’inserimento di Callejon nel ruolo di Chiesa appare come minimo complicato, la rinnovata ricchezza difensiva farebbe persino pensare a un passaggio a quattro davanti a Dragowski; esperimenti e trasformazioni che per il momento l’allenatore aveva rimandato. Adesso che il mercato è chiuso, che qualsiasi valutazione porterà a nuove decisioni soltanto da gennaio in poi, per Iachini la prova più difficile sarà dare nuova forma alla Fiorentina senza rinunciare ai punti perchè soprattutto quelli decidono il destino di ogni tecnico.