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DOPPIA SCADENZA

di Tommaso Bonan

Che tra di loro ci sia stima reciproca, da tempo non è più un segreto. Che ci sia anche una certa somiglianza in determinate idee di calcio, non lo scopriamo certo adesso. Il parallelo tra Luciano Spalletti e Paulo Sousa, però, non si limita solo al passato o al presente, ma si proietta direttamente nel futuro. Avversari domani sera, entrambi propositivi ed entrambi... in scadenza. Due panchine, quelle di Roma e Fiorentina, che di fatto non hanno certezze per la prossima stagione.

Giocheranno anche per il proprio futuro, Sousa e Spalletti, per cercare di raggiungere l'obiettivo (minimo) stagionale prima di sedersi ad un tavolo e parlare di quello che verrà. Da una parte, infatti, la situazione assai delicata legata al tecnico portoghese trova terreno fertile tra indiscrezioni e supposizioni che a Firenze si susseguono ormai da diversi mesi. Dall'altra, in una delle piazze più difficili d'Italia, l'allenatore originario di Certaldo è alle prese pressoché tutti i giorni con domande extra campo.

Tra mezze risposte e battute tipicamente toscane (per Spalletti, s'intende...), i dubbi al momento superano le certezze. Ad oggi, rappresentate solo e soltanto dal contratto in scadenza a giugno. Per entrambi. Ecco perché anche quella di domani, all'Olimpico, non sarà una partita come le altre. Al netto dei valori in campo, gli obiettivi in palio sono di media/lunga durata. Tre punti utili non solo nell'immediato ma anche per cercare di rendere più solida la scalata all'Europa League per i viola e alla Champions (Scudetto?) per i giallorossi.

E chissà cosa penserà, Spalletti, nel leggere i nomi dei possibili sostituti per il prossimo anno. Da Giampaolo a Di Francesco, per l'appunto gli stessi indiziati per la panchina viola. Anche questo – se vogliamo – è un punto in comune...