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DOPPIO ESPERIMENTO E POSSIBILI SOLUZIONI PER IL FUTURO

di Mattia Verdorale

Quella di ieri alla Dacia Arena di Udine per la Fiorentina è stata una vittoria solida che ha lasciato buoni segnali in vista della prossime gare. Nonostante, come ha detto Italiano, la squadra non abbia fornito una prestazione entusiasmante, si è vista comunque solidità e capacità nel saper soffrire quando l'avversario ha alzato il ritmo del gioco. In questo senso la squadra è stata aiutata anche da un doppio esperimento che l'allenatore viola ha messo in pratica al 65' del secondo tempo, quando la Fiorentina ha cambiato nettamente faccia, passando dal 4-2-3-1 al 3-5-2.
 
LA DIFESA A TRE
Con l'innesto di Milenkovic il primo esperimento ha interessato il reparto arretrato. Con un difensore centrale in più la Fiorentina si è messa a 3 dietro con Quarta-Ranieri-Milenkovic, mentre sulle fasce si sono allargati Kayode e Biraghi. Sicuramente questa nuova linea difensiva può essere una soluzione per il futuro, soprattutto a partita in corso, quando, come a Udine, la Fiorentina è stata costretta a soffrire, tenendo basso il baricentro, con l'obiettivo di subire il meno possibile. Difficilmente Italiano deciderà di stravolgere la sua linea difensiva a 4, ma con il grave infortunio rimediato da Dodo, è possibile la difesa a 3 possa diventare un’alternativa più frequente.
 
LA DOPPIA PUNTA
Il secondo esperimento invece riguarda l'attacco, poiché per la prima volta Nzola e Beltran hanno giocato insieme per più di mezz'ora. Con il passaggio al 3-5-2 Italiano ha voluto testare la possibilità di giocare con il doppio centravanti. Una scelta che può essere tenuta in considerazione in situazioni di svantaggio ma che sicuramente stuzzica molto l'allenatore poiché, per caratteristiche, Nzola e Beltran si potrebbero anche completare a vicenda. I due hanno cercato di dialogare, ma ancora l'intesa è da affinare.
 
Questo nuova idea tattica è una delle opzioni che il tecnico ha voluto testare proprio perché siamo all'inizio del campionato, con l'obiettivo di capire se, questo cambio di modulo, si può rivelare un'opzione interessante per il futuro. Si può dire che, per il momento e vista l'ultima mezz'ora di Udine, questa rivoluzione condita dal doppio esperimento ha dato esiti positivi.