DOV'È LA VOGLIA?
Doveva essere l'occasione per riscattare la brutta prova interna con il Napoli, ma a Bologna la Fiorentina rimedia un'altra amara ed ingiustificata sconfitta. Per i viola questa sera ci si mette un po' di sfortuna, soprattutto per le occasioni non sfruttate nel primo tempo, ma soprattutto tanta tanta ingenuità. Almeno quattro le palle gol confezionate da Jovetic e compagni nella prima frazione di gioco, con il montenegrino che sembrava essere in grande serata. Ma la dabbenaggine dei propri compagni hanno consentito al Bologna di andare a segno due volte, nelle uniche occasioni concesse dalla Fiorentina, la cui difesa questa sera ha mostrato palpabili difficoltà se priva di punti di riferimento.
Per quanto visto in campo, il 2-0 subìto nel primo tempo era un passivo fin troppo pesante e si poteva addirittura pensare che i viola potessero avere le capacità di recuperare il risultato. Ma l'espulsione di Olivera ad inizio ripresa per un inutile fallo su Diamanti ha pesato come un macigno, di fatto chiudendo i giochi con 40 minuti ancora da giocare. Rossi ha provato a correre ai ripari togliendo un Vargas ancora una volta a dir poco deludente per inserire Salifu, ma ormai c'era ben poco da fare. I restanti minuti scorrono senza particolari emozioni, con una Fiorentina sotto di due gol e con un uomo in meno che può fare ben poco.
Ci si aspettava molto oggi da parte dei giocatori viola, una prepotente voglia di riscatto da mettere in campo. Quello che è mancato venerdì nel secondo tempo col Napoli. Il risultato ed il gioco espresso tuttavia hanno solo fatto montare ulteriore delusione a quella già accumulata in un interminabile campionato di lacrime e sangue. Dove può essere, in fondo, la voglia di riscatto di un ex capitano che non perde occasione di ribadire il suo prossimo addio a fine stagione? Dove può essere l'ardore sportivo per la maglia viola da parte di un giocatore appena arrivato che, per tutta risposta, si fa ingenuamente espellere dopo 5 minuti della ripresa con i compagni sotto di 2 a 0? Quale può essere, infine, la voglia di un gruppo praticamente immutato da due anni a questa parte che promette domenicalmente riscatto e grinta e che ha sin qui racimolato un nono e, attualmente, un quattordicesimo posto in classifica? Probabilmente la risposta la sanno anche loro. Ma una cosa è certa, la pazienza di Firenze è giunta al limite.