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DRAGOWSKI, Un talento affidato alla panchina

di Niccolò Santi

Uno dei "casi" che maggiormente tengono banco nello spogliatoio viola, è ormai senza dubbio quello legato a Bartlomiej Dragowski. Il portiere classe ‘97 arrivò dallo Jagiellonia nell’estate 2016 per circa 2 milioni di euro, rappresentando uno dei migliori talenti del settore giovanile polacco. La sua è stata fin da subito una sorta di escalation con indosso i colori viola, vista la partenza dalla Primavera per poi esordire in prima squadra il 28 maggio di quest’anno contro il Pescara. A dir la verità però, poche altre opportunità hanno visto protagonista il giovane estremo difensore. La sua speranza era ovviamente quella di poter trovare più spazio a Firenze, invece la seconda e - al momento - ultima presenza con la maglia gigliata risale alla gara di Coppa Italia contro la Sampdoria, che di fatto ha aperto le porte alla formazione di Pioli per i quarti di finale.

Che poi Dragowski non ha neppure sfigurato in tale circostanza, addirittura arrivando quasi a negare a Gaston Ramirez la trasformazione del rigore assegnato ai blucerchiati. Dunque le occasioni finora concesse al giocatore sono state davvero minime, per questo viene da chiedersi che senso abbia affidare sistematicamente alla panchina un talento come lui. Con la Nazionale polacca Under 21 che peraltro l’ha chiamato in causa diverse volte ultimamente. Non dimentichiamoci che la sessione di calciomercato invernale è alle porte, e potrebbero non essere da escludere decisioni inaspettate in tal senso, come ad esempio un prestito di Dragowski altrove, permettendogli così di tastare maggiormente il campo da gioco. Considerando per giunta che il polacco potrebbe essere il futuro viola, nonché quello della sua stessa Nazionale.