DS SÌ, DS NO
Sono giorni febbrili quelli in casa Fiorentina per la programmazione il futuro ed l'impostazione il mercato estivo in entrata ma soprattutto in uscita, una sessione che dovrà necessariamente rilanciare le ambizioni della squadra viola dopo due anni e mezzo vissuti tra tante ombre. Ed indubbiamente, la mossa fondamentale che la società dovrà operare nel più breve tempo possibile sarà quella relativa alla scelta del nuovo direttore sportivo, sulla cui identità non sono ancora arrivate ancora precise idicazioni; non si capisce ad esempio se il nuovo ds ricoprirà anche competenze più ampie all'interno della società, divenendo in pratica anche direttore generale; non si sa inoltre se anche la gestione del settore giovanile sarà di sua competenza o se questo verrà assegnato ad un altro personaggio; non si sa infine quale potrà essere il ruolo di Eduardo Macia, entrato in Fiorentina nello scorso novembre come collaboratore di Pantaleo Corvino.
Ripercorriamo dunque, con i loro pro e contro, le candidature più probabili dei possibili sostituti di Corvino:
AMEDEO CARBONI
Perché sì: da dirigente ha avuto già modo di collaborare con Eduardo Macia a Valencia nella stagione 2006-2007: a Firenze potrebbe ritrovare un fidato collega con il quale potrebbe impostare un nuovo percorso vincente. Come dirigente ha vinto una Liga, spezzando dopo anni il dominio Real-Barça, ed una Coppa Uefa.
Perché no: ha cominciato a ricoprire il ruolo di dirigente sportivo dal 2006 e pertanto potrebbe non avere l'esperienza adeguata per rifondare un intero gruppo. Potrebbe inoltre incontrare difficoltà nel mondo del calcio italiano, molto diverso da quello iberico.
GABRIELE ORIALI
Perché sì: è l'uomo che più di tutti piace ai Della Valle: ha il physique du rôle sia come direttore sportivo che come uomo immagine della società. Attualmente, peraltro, è anche libero e potrebbe cominciare fin da subito a lavorare.
Perché no: non ha mai nascosto che il suo sogno sia quello di tornare all'Inter, società nella quale ha lavorato fino a due anni fa e con la quale ha vinto tutto. Le blandizie di Della Valle potrebbero non essere allettanti come quelle di Moratti.
PIETRO LO MONACO
Perché sì: il dg del Catania è un dirigente a tutto tondo; si occupa sia del capitolo mercato che di quello societario. Sa fare ottimo mercato anche con finanze limitate e sa scoprire talentuosi giovani soprattutto dal Sud America.
Perché no: Lo Monaco è attualmente sotto contratto con il Catania, club con il quale sancirà un divorzio al termine della stagione; la Fiorentina però ha bisogno di un dirigente che diventi operativo nel più breve tempo possibile.
MANUEL RUI COSTA
Perché sì: o maestro è il sogno di tutta Firenze: non soltanto rappresenta una delle bandiere più grandi della storia viola ma ha negli anni dimostrato una grande competenza da dirigente, pur avendo abbandonato il campo da soli quattro anni.
Perché no: Rui Costa rappresenta una delle colonne portanti del Benfica e la società portoghese pare non avere alcuna intenzione di privarsi del proprio direttore sportivo. Lui stesso potrebbe decidere di rimanere in Portogallo nella speranza di conquistare quanto prima qualche trofeo con il suo club.
GIOVANNI SARTORI
Perché sì: è l'artefice più grande del miracolo Chievo Verona; dopo esserne divenuto ds nel 1992, Sartori è riuscito ad ottenere una promozione dalla B nel 2001 e dieci stagioni su undici nella massima serie, portando avanti sempre mercati oculati e dalle minime spese.
Perché no: oltre a non aver mai lavorato in un grande club, Sartori nella sua persona rappresenta il Chievo: senza di lui, la società veronese non sarebbe mai stata a questi livelli e pare davvero improbabile che Campedelli possa lasciar partire il proprio dirigente.